Rinnovate le cariche del Partito Caccia ambiente

Si è tenuta l’assemblea nazionale del Partito caccia ambiente. Presieduta dal segretario nazionale Angelo Dente, con il presidente Angelo Stango chiamato a fungere da segretario, con il direttivo nazionale e tutte le delegazioni regionali (assente giustificata la Sardegna) e provinciali, la seduta assembleare si è aperta con la relazione del segretario passando, poi, alla trattazione dei punti posti all’ordine del giorno

Si è tenuta l'assemblea nazionale del Partito caccia ambiente. Presieduta dal segretario nazionale Angelo Dente, con il presidente Angelo Stango chiamato a fungere da segretario, con il direttivo nazionale e tutte le delegazioni regionali (assente giustificata la Sardegna) e provinciali, la seduta assembleare si è aperta con la relazione del segretario passando, poi, alla trattazione dei punti posti all'ordine del giorno.

Tra questi rivestiva particolare importanza il rinnovo delle cariche direttive, che ha registrato con voto unanime la conferma del segretario del partito, quella del presidente, dell’intera direzione nazionale e la nomina di Antonino Urpi al direttivo nazionale dei delegati regionali.

“Altro elemento di grande rilievo”, si legge nel comunicato, “è stata la determinazione degli incarichi di partito che, tra conferme e nuove nomine, ha prodotto quell'organigramma funzionale che nell'immediatezza si occuperà di traghettare Caccia ambiente verso le prossime tornate elettorali. È stato inoltre valorizzato il ruolo e la funzione delle associazioni venatorie con le quali – ha esposto il segretario – ci si augura di poter collaborare per il raggiungimento del comune obiettivo”.

Nel corso dell'Assemblea sono stati ribaditi alcuni punti fondamentali: “il Partito Caccia ambiente, secondo statuto, non emette, e non intenderà farlo in futuro, tessere assicurative e, soprattutto, per quel che concerne la linea politica, non intendere sostenere alcuno schieramento politico tradizionale, a meno di garanzie e precisi impegni scritti sulla volontà di voler rivisitare tutte le normative che attengono all’attività venatoria. Ove mai dette garanzie venissero proposte esse saranno prima di tutto portate al vaglio dei soci (la democrazia è elemento fondamentale del nostro movimento) e poi, se condivise, trattate con gli offerenti”.

Passata all’unanimità la relazione del segretario che ha esposto e proposto al voto assembleare la linea di come il partito dovrà sempre più assumere “la connotazione del gestore, senza ulteriori deleghe a chicchessia, dell'ambiente, del mondo venatorio e di quei valori afferenti agli agricoltori, pescatori, allevatori e, in generale, all’intero mondo della ruralità”.

Tra le più recenti notizie, l’adesione al Partito Caccia ambiente del vice presidente nazionale Fidc, Antonio D’Angelo: “La mia adesione”, ha scritto D’Angelo in una nota, “deve essere intesa come quella di un cittadino-cacciatore, iscritto alla Fidc. Ho preso tale decisione perché possa essere di esempio, affinché si possa avere un domani rappresentanti del partito politico Caccia e ambiente nelle istituzioni”.