Polemica caprioli a Reggio Emilia

Legambiente ha aspramente criticato la caccia di selezione al capriolo in provincia di Reggio Emilia, attraverso una dichiarazione del locale presidente Massimo Becchi. “Quello che ci preoccupa e che consideriamo vergognoso”, si legge nel comunicato, “è continuare in questa forma di caccia, in particolare ai caprioli, dopo che quest’estate gli animali sono stati decimati da una malattia. Molti cittadini ci hanno comunicato che ormai in alcune zone è raro vederne,… Legambiente ha aspramente criticato la caccia di selezione al capriolo in provincia di Reggio Emilia, attraverso una dichiarazione del locale presidente Massimo Becchi. “Quello che ci preoccupa e che consideriamo vergognoso”, si legge nel comunicato, “è continuare in questa forma di caccia, in particolare ai caprioli, dopo che quest’estate gli animali sono stati decimati da una malattia. Molti cittadini ci hanno comunicato che ormai in alcune zone è raro vederne, in contrasto con i numeri esorbitanti inseriti nei piani di prelievo, ma soprattutto ancora basati sui censimenti svolti l’anno scorso che non si possono più considerare reali. Chiediamo quindi alla provincia che venga sospesa immediatamente l’attività venatoria ai caprioli”. Immediata la risposta dell’Unione regionale cacciatori dell’Appennino (Urca), che smentisce le dichiarazioni di Legambiente: “Le affermazioni si discostano sia dalla realtà dei fatti, sia da quelle posizioni moderate e ragionevoli assunte dalla dirigenza di Legambiente e versate nel protocollo di intesa sottoscritto con Arcicaccia e Urca l’8 settembre. In questo senso, Urca chiede innanzi tutto che gli organi tecnici preposti della provincia di Reggio Emilia smentiscano le illazioni relative ai “numeri esorbitanti”. Sembra poi legittimo attendere una smentita dalla dirigenza nazionale di Legambiente nel rispetto degli accordi presi. Valga per tutti ricordare che affermare la falsità di un dato (i numeri dei caprioli censiti) facente parte di un documento pubblico (il piano di prelievo) equivale ad attribuire la commissione di un reato a una o più persone (tecnici, amministratori eccetera)”.