Parte il Tavolo nazionale sulla caccia?

“Un’ottima iniziativa” dal momento che “il dialogo e la concertazione sono la linfa vitale per affrontare e risolvere i conflitti”. In questo modo, in una nota congiunta, Arcicaccia, Cia, Fare Verde e Legambiente commentano l’attivazione del Tavolo nazionale sulla caccia da parte della Conferenza delle regioni e delle province autonome, presieduta dal coordinatore della commissione Politiche agricole, Dario Stefano (nella foto) indipendente al governo in Puglia con Nichi Vendola, promossa su ind

“Un’ottima iniziativa” dal momento che “il dialogo e la concertazione sono la linfa vitale per affrontare e risolvere i conflitti”. In questo modo, in una nota congiunta, Arcicaccia, Cia, Fare Verde e Legambiente commentano l’attivazione del Tavolo nazionale sulla caccia da parte della Conferenza delle regioni e delle province autonome, presieduta dal coordinatore della commissione Politiche agricole, Dario Stefano (nella foto) indipendente al governo della Puglia con Nichi Vendola, promossa su indicazione del presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani. Secondo le associazioni “è urgente una vera governance del grande patrimonio custodito nel territorio italiano”. Quello del tavolo è “un primo significativo passo nell’unica direzione che viene, ormai da anni, indicata e sollecitata ai leader mondiali: per fermare la perdita di biodiversità e ottenere la corretta gestione delle risorse naturali è imperativo che la politica si impegni per costruire una governance realmente partecipata”. Oltre 40 sono stati i partecipanti alla riunione, tra cui le tre organizzazioni professionali agricole, le principali associazioni ambientaliste e venatorie italiane, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e molte Regioni. L’obiettivo del tavolo, dicono le associazioni, sarà di verificare l’applicazione della legge vigente “per ridurre i conflitti” sul tema, ricercando “soluzioni condivise” per la questione dei danni da fauna selvatica. “Due obiettivi molto concreti e ambiziosi – concludono Arcicaccia, Cia, Fare Verde e Legambiente – ancora più significativi dopo una lunga stagione in cui larga parte della politica italiana ha preferito l’esaltazione dei conflitti invece di accompagnare la ricerca di una vera governance”. Non risultano, al momento, prese di posizione specifiche di Face Italia che comunque si è resa disponibile a un confronto sereno sulla caccia.

Nel frattempo, al ministro Michela Vittoria Brambilla, è stato indirizzato un pacco che conteneva la zampa mozzata di una capra, scoperto dalla polizia nel centro di smistamento postale di Fiumicino. ”Certi atti qualificano coloro che li compiono”, ha a commentato, ma ha anche lasciato intendere che i motivi della macabra spedizione non lasciano dubbi, anche se è una settimana che non parla di caccia. E ha ricevuto la solidarietà di tutti. Curiosa quella di Rosy Bindi, per esempio: “Da figlia di cacciatore esprimo la mia piena solidarietà al ministro”. Insomma i cacciatori sono responsabili a prescindere, anche per gesti di minacce come questo. “Vado avanti comunque”, ha riferito Brambilla, ma certo sarà utile verificare come la metterà con la sfiducia di 92 senatori del suo stesso partito.