Olio nella canna: perché è una pessima idea?

Le moderne armi da fuoco ricorrono sempre più spesso all’impiego dei polimeri, ma è l’acciaio a costituire la parte portante della loro meccanica, in particolare per quanto riguarda la canna, l’otturatore e talvolta il telaio. Componenti che, per conservarsi al meglio e funzionare in modo affidabile, necessitano di opportuna lubrificazione. C’è, tuttavia, un componente nel quale l’olio proprio non va messo o, se va messo per garantirne la conservazione ottimale, bisogna poi verificare di toglierlo per evitare problemi che possono andare dal semplice inconveniente al rischio grave di danni all’arma e al tiratore: la canna!

I problemi dell’olio
Gli inconvenienti derivanti dall’utilizzo di olio per armi nella canna sono molteplici e possono andare dal semplice “fastidio” al rischio grave. Cominciamo, con ordine, dal “fastidio”, evidenziando come una canna lubrificata determini, nella maggior parte dei casi, un differente punto di impatto dei proiettili sparati fino alla totale combustione o asportazione dell’olio. Questo perché ovviamente varia il coefficiente di attrito nella canna, può variare impercettibilmente il diametro interno dell’anima e, conseguentemente, varia la velocità alla bocca, in modo peraltro non costante tra un colpo e il successivo (perché l’olio man mano viene bruciato o asportato). Il fenomeno può essere trascurabile con l’arma corta, risulta invece ben evidente con l’arma lunga a canna rigata, sia in calibro .22 lr, sia con i calibri a percussione centrale che si utilizzano con il tiro a lunga distanza.

Questo è il primo dei motivi per i quali i tiratori, dopo la sessione di pulizia della canna, asciugano accuratamente l’anima con pezzuole asciutte e sparano alcuni colpi di prova (che gli americani chiamano “fouler”) proprio per determinare la completa asciugatura della canna e il deposito di un leggero strato di residui di sparo che servirà da “letto” per i colpi di gara, al fine di garantirne la massima costanza.

C’è di peggio
La lubrificazione della canna, in particolar modo se abbondante, può tuttavia determinare situazioni ben più gravi: innanzi tutto va sottolineato come le moderne armi a retrocarica a bossolo metallico, in particolare semiautomatiche, necessitano di un ben preciso attrito tra le pareti esterne del bossolo e quelle interne della camera di cartuccia: una “frizione” che è componente fondamentale del funzionamento. L’olio nella camera di cartuccia, da un lato impedisce questo attrito tra bossolo e camera, dall’altro essendo comunque un liquido (come tale, incomprimibile), ostacola in certa misura la dilatazione del bossolo allo sparo. In entrambi i casi l’effetto è quello che si potrebbe avere se con quell’arma venissero sparate munizioni caricate a pressioni superiori a quelle normali di esercizio. Il risultato è sottoporre l’arma a una usura superiore al necessario, senza alcuna utile contropartita.
Abbondante olio, o peggio grasso, all’interno dell’anima della canna (quindi della parte con le rigature, ma il discorso vale anche per i fucili a canna liscia), ostacola la corsa del proiettile nella canna medesima, determinando anche in questo caso una sovrappressione che, nei casi più gravi, può anche portare a rigonfiamenti o allo scoppio della canna.

Per quanto riguarda le armi per la difesa personale, che vengano tenute con il colpo in canna, non va poi dimenticato che abbondante olio nella camera di scoppio, quindi a contatto con la cartuccia, può infiltrarsi nella giunzione tra palla e bossolo o tra fondello e innesco, deteriorando la polvere o la miscela innescante che, quindi, al bisogno potrebbero non accendersi o dar luogo a una accensione anomala, con il rischio di lasciare un proiettile incastrato nella canna.

Quindi?
La canna è un componente dell’arma che necessita di pulizia e manutenzione dopo ogni sessione di tiro e, per evitare che arrugginisca, è sempre opportuno lasciare un velo di olio nell’anima e nella camera prima di riporre l’arma, specialmente se non si prevede di utilizzarla per un certo periodo di tempo. Quando, però, si riprende l’arma in previsione di un utilizzo a fuoco, la lubrificazione della canna e della camera deve essere asportata, passando nella canna (tramite le apposite bacchette) una o più pezzuole asciutte. Con questo sistema si potranno coniugare una corretta manutenzione e un impiego senza rischi.