Obama vieta il ritorno degli M1 dalla Corea

Il primo atto concreto dell’amministrazione Obama contro gli appassionati d’armi americani è subdolo e strisciante, in quanto non colpisce direttamente le armi in vendita sul territorio nazionale, ma altre armi americane giacenti all’estero. L’allarme è stato lanciato dalla National association for gun rights: quasi un milione di esemplari di fucili Garand M1 e carabine Winchester M1, rimaste in Corea del Sud dopo il conflitto del 1950-53, sarebbero pronte a ritornare a casa, per fare la felicit

Il primo atto concreto dell’amministrazione Obama contro gli appassionati d’armi americani è subdolo e strisciante, in quanto non colpisce direttamente le armi in vendita sul territorio nazionale, ma altre armi americane giacenti all’estero. L’allarme è stato lanciato dalla National association for gun rights: quasi un milione di esemplari di fucili Garand M1 e carabine Winchester M1, rimaste in Corea del Sud dopo il conflitto del 1950-53, sarebbero pronte a ritornare a casa, per fare la felicità dei collezionisti. Ma, a quanto pare, Obama si è opposto a questo progetto, vietando la reimportazione di queste armi. La decisione è abbastanza illogica considerando che queste armi non hanno più valore dal punto di vista “militare”, che la loro importazione e vendita sarebbero strettamente controllate e che si tratta di armi il cui possesso è pienamente legale negli Stati Uniti. Anche in passato si sono verificate alcune di queste operazioni di reimportazione di armi americane, ma finora nessun presidente degli Stati Uniti si era mai opposto.

Per informazioni: www.nagr.org.