Non c’è pace per le armi a Washington Dc

Non è bastata la corte suprema a rendere più semplice la vita per i detentori di armi che hanno la sfortuna di vivere a Washington Dc: sembra, infatti, che la detenzione di armi nel District of Columbia sia soggetta a “gusti” estetici, che sono sfociati in un elenco di “armi accettabili”. Il caso scatenante è stato fornito da Tracy Ambeau Hanson, attualmente in causa contro il Distretto, rea di avere acquistato una Springfield Xd-45 con finitura bicolore che non s… Non è bastata la corte suprema a rendere più semplice la vita per i detentori di armi che hanno la sfortuna di vivere a Washington Dc: sembra, infatti, che la detenzione di armi nel District of Columbia sia soggetta a “gusti” estetici, che sono sfociati in un elenco di “armi accettabili”. Il caso scatenante è stato fornito da Tracy Ambeau Hanson, attualmente in causa contro il Distretto, rea di avere acquistato una Springfield Xd-45 con finitura bicolore che non sarebbe contemplata nell’elenco delle armi “accettabili”, mentre lo sono le versioni completamente nera, verde o marrone. Alan Gura, rappresentante legale della Hanson, ha fatto notare che “gli americani non sono limitati da liste governative di libri approvati o di religioni approvate. Allo stesso modo, una pistola protetta dal secondo emendamento non può comparire su alcuna lista governativa approvata”. Un altro soggetto colpito da questa “lista di gradimento”, anch’esso in causa con il District, è Gillian St. Lawrence: la sua pistola era in origine compresa nella lista, ma l’iscrizione è poi “scaduta”, perché il modello non è più in produzione. “Non credevo”, ha commentato la St. Lawrence, “che i miei diritti costituzionali fossero soggetti a scadenza”.