Non c’è pace per i cacciatori in Parlamento

Governo nuovo, problemi vecchi: almeno per i cacciatori italiani, che tramite le associazioni venatorie si trovano già ampiamente “sugli spalti”. Per primo, è arrivato l’emendamento del governo alla legge 157/92, inserito nel decreto “obblighi comunitari” e, per fortuna, bocciato dall’aula per la mancanza del numero legale. “Tale emendamento”, aveva commentato a caldo il Cncn, “modifica alcuni punti della legge 157/92 tra i quali l’articolo 18 comma 2. Qualora … Governo nuovo, problemi vecchi: almeno per i cacciatori italiani, che tramite le associazioni venatorie si trovano già ampiamente “sugli spalti”. Per primo, è arrivato l’emendamento del governo alla legge 157/92, inserito nel decreto “obblighi comunitari” e, per fortuna, bocciato dall’aula per la mancanza del numero legale. “Tale emendamento”, aveva commentato a caldo il Cncn, “modifica alcuni punti della legge 157/92 tra i quali l’articolo 18 comma 2. Qualora approvato, si potrebbe presentare il rischio di una riduzione dei tempi e delle specie cacciabili in relazione alle situazioni ambientali delle diverse realtà territoriali”. Severo il commento espresso dalla Confavi: “Con la scusa di mettere al riparo l’Italia da fantomatiche procedure di infrazione da parte dell’Unione europea, il passato governo aveva predisposto un provvedimento “salva infrazioni” che, se approvato, avrebbe penalizzato ingiustificatamente l’attività venatoria in Italia. Non essendo riuscito a farlo approvare a causa della fine prematura della legislatura, il governo di centro sinistra ha tentato di fare approvare questo provvedimento attraverso l’apparato burocratico che è ancora annidato all’interno di alcuni ministeri e che risponde ancora alle loro logiche”. Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo, ed ecco arrivare i disegni di legge C1142 (per la camera) dell’onorevole Elisabetta Zamparutti (Pd) e S510 (per il senato) dell’onorevole Donatella Poretti (Pd). Oggetto, “Modifiche al codice civile e alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di abolizione del diritto di accesso al fondo altrui per l’esercizio della caccia”. In parole povere, si parla nuovamente di abrogare l’articolo 842 del codice civile, che concede l’accesso nei fondi agricoli ai cacciatori. “L’articolo in questione”, ha ricordato con amarezza la Federcaccia Toscana, “è stato in passato oggetto di iniziative referendarie dall’esito negativo, e appare decisamente singolare ripercorrere una strada, quella dello scontro, che la legge 157/92 e il nuovo quadro determinatosi lasciavano sperare definitivamente superata”.