Quando l’e-commerce… porta sfortuna

Il recente maxi sequestro di armi ad aria compressa acquistate per corrispondenza impone una riflessione sugli acquisti on-line di certi tipi di prodotto Sta facendo discutere in queste ore la notizia, lanciata tra i primi da Rimini Today, relativa a un maxi sequestro di carabine ad aria compressa acquistate per corrispondenza da una ottantina di internauti italiani tramite un sito polacco. Le carabine, oltre a non poter essere legalmente importate per corrispondenza da un Paese estero a prescindere dalla loro potenza, nella fattispecie presentavano una energia cinetica di molto superiore al limite consentito per la libera vendita in Italia, pari a 7,5 joule.

È naturalmente possibile, anzi probabile, che una parte almeno degli acquirenti fosse consapevole di stare violando precise norme di legge. È anche possibile, tuttavia, che altri acquirenti si siano “serviti” da questo fornitore polacco in perfetta buona fede (anche se forse sarebbe meglio chiamarla ingenuità…). È un dato di fatto, e questo è il senso della nostra riflessione, che oggi le potenzialità di Internet consentono di procurarsi merci di qualsiasi genere praticamente da qualsiasi luogo della terra e questo, anche senza evocare il misterioso “dark web”, può far sì che ci si trovi a violare precise disposizioni di legge, pensando in particolar modo a strumenti per il tiro o l’autodifesa che in determinati Paesi sono di libera vendita ma in altri, come l’Italia, devono sottostare a precise regole. È il caso delle armi ad aria compressa, ma il discorso può valere anche per gli spray antiaggressione, per le Soft air, per le armi bianche (spade, baionette eccetera) e per mille altri oggetti.

Il consiglio è quindi, memori di questa spiacevole lezione, di riflettere sempre dieci volte prima di acquistare determinati oggetti on-line, informarsi bene prima sulla loro disciplina giuridica in Italia e, nel dubbio, di avvalersi sempre dei canali tradizionali, cioè armerie e negozi specializzati. Nel vostro interesse…