Il Parlamento europeo ha votato stamattina la proposta della Commissione europea, per il declassamento del lupo da “specie particolarmente protetta” a “specie protetta”. La seduta si è conclusa con il voto favorevole della maggioranza dei Paesi Ue, inclusi Italia e Germania. Il prossimo passaggio prevede la modifica della convenzione di Berna, per la quale il segretariato discuterà la proposta il prossimo dicembre. “Una buona notizia per tutti quegli allevatori che continuano a subire attacchi e ingenti perdite del proprio bestiame”, ha commentato l’eurodeputata della Lega Anna Maria Cisint, mentre la Face (Federazione europea per la caccia e la conservazione) parla di “una triplice vittoria: per la Direttiva Habitat, che può essere oggi meglio considerata come un testo legale funzionale, che può accogliere storie di successo in materia di conservazione faunistica; per il funzionamento delle istituzioni, che hanno dimostrato di saper attuare buone decisioni politiche quando necessario; per la popolazione del lupo, che sta vivendo una espansione senza precedenti in Europa, con una crescita dell’81 per cento in 10 anni”.
La Face ha anche commentato che “La decisione apre la porta a strumenti di coesistenza per allentare le tensioni. In assenza di misure appropriate, bracconaggio e avvelenamento sono in aumento. Gli effetti collaterali sono altamente dannosi per l’ambiente, non solo i lupi vengono avvelenati, ma anche i cani da guardia del bestiame, gli orsi, gli uccelli saprofiti e, peggio ancora, le acque dei nostri corsi d’acqua. Questo fenomeno sta emergendo in molti Stati membri, con l’Italia che ha creato persino un’unità cinofila specializzata per combattere questo bracconaggio. La gestione dei problemi legati ai lupi deve restare di competenza degli Stati, i quali però necessitano di un quadro giuridico stabili e duraturo che non venga contestato in tribunale ogni volta che un’autorità locale emette una deroga”.