Lotteria di Legambiente, dietrofront!

A Giffoni Valle Piana (Sa) è scoppiato il caso: a una lotteria sponsorizzata dal locale club di Legambiente, il primo premio era nientemeno che un fucile da caccia (e, il secondo, una canna da pesca) A Giffoni Valle Piana (Sa) è scoppiato il caso: a una lotteria sponsorizzata dal locale club di Legambiente, il primo premio era nientemeno che un fucile da caccia (e, il secondo, una canna da pesca). Apriti cielo: le polemiche sono subito esplose virulente, tanto da raggiungere la direzione regionale dell’associazione ambientalista, che ha provveduto immediatamente a sospendere il circolo locale “in via precauzionale”. “La lotta dell’associazione”, ha spiegato il presidente regionale Michele Buonomo al Corriere del Mezzogiorno, è a favore della vita e non della morte”. Per contro, il presidente del circolo incriminato, Enrico Tedesco, ha osservato che “Bisogna dialogare con i cacciatori che da queste parti sono tantissimi. Questo è il senso della nostra lotteria che era comunque un’iniziativa circoscritta al nostro territorio. Io non intendo promuovere la caccia ma lo sport”. Al di là delle polemiche e dell’evidente “caso limite”, comunque, ancora una volta non può farsi a meno di osservare che, tra tutti i Paesi europei, l’Italia si distingue per l’integralismo, ma forse occorre anche dire per l’ottusità, con la quale l’ambientalismo definisce se stesso: negli altri Paesi dell’Unione (a partire dalla vicina Francia), infatti, la caccia e i cacciatori sono parte integrante del concetto di ambientalismo e, nella maggior parte dei casi, le soluzioni per la gestione del territorio vengono condivise proprio tra i cacciatori e gli ambientalisti. In questo senso, le parole del presidente dell’associazione locale risultano essere particolarmente pacate e lungimiranti ma, evidentemente, sono destinate a una dirigenza ancora troppo legata a vecchi schemi e ancor più arcaiche contrapposizioni di principio che, forse, sarebbe il momento di giudicare superate.