L’industria della difesa resiste alla crisi

La crisi globale ha colpito l’industria aerospaziale civile e le compagnie aeree, ma sembra aver risparmiato il settore della difesa: secondo i dati diffusi dall’istituto Sipri di Stoccolma e pubblicati dalla Bbc, infatti, nel 2008 le spese militari mondiali sono cresciute del 4 per cento rispetto al precedente anno, per complessivi 1.464 miliardi di dollari (+45 per cento rispetto al 1999). Anche le missioni di pace sono cresciute dell’11 per cento, per un totale … La crisi globale ha colpito l’industria aerospaziale civile e le compagnie aeree, ma sembra aver risparmiato il settore della difesa: secondo i dati diffusi dall’istituto Sipri di Stoccolma e pubblicati dalla Bbc, infatti, nel 2008 le spese militari mondiali sono cresciute del 4 per cento rispetto al precedente anno, per complessivi 1.464 miliardi di dollari (+45 per cento rispetto al 1999). Anche le missioni di pace sono cresciute dell’11 per cento, per un totale di personale impegnato pari a 187.586 unità. I principali fornitori di prodotti per la difesa sono la Boeing, con 30 miliardi di dollari; Bae systems con 29,9 miliardi; Lockeed Martin con 29,4, Northop Grumman con 24,6 e General dynamics con 21,5. Il 61 per cento del mercato è appannaggio di aziende statunitensi, il 31 per cento da quelle europee e il resto da Russi, giapponesi, israeliani e indiani. Il Paese che spende di più per la difesa sono gli Stati Uniti, con 607 miliardi di dollari annui, la Cina con 84,9 miliardi, la Francia con 65,74, la Gran Bretagna con 65,35, la Russia con 58,6, la Germania con 46,87, il Giappone con 46,38 e l’Italia con 40,69.