Le armi non sono “social”

Facebook e Instagram stanno valutando la possibilità di mettere al bando la vendita di armi sui social network. Due delle maggiori organizzazioni per il controllo delle armi hanno avviato contatti con i legali di Facebook

Facebook e Instagram stanno valutando la possibilità di mettere al bando la vendita di armi sui social network. Due delle maggiori organizzazioni per il controllo delle armi hanno avviato contatti con i legali di Facebook: "Stiamo esaminando come possiamo lavorare insieme, ci ascoltano" affermano i due gruppi, uno dei quali è Moms demand action for gun sense in America, che si è già alleato con l'associazione dei sindaci americani contro le armi illegali per fare pressione su Facebook per il divieto di vendita di armi. "Facebook e Instagram consentono ora di vendere armi, spesso senza domande e senza verifica dei trascorsi personali" afferma Erika Soto Lamb, portavoce di Mayor Against Illegal Guns, l'organizzazione dei sindaci contro le armi legali fondata dall'ex sindaco di New York, Michael Bloomberg. Facebook e Instagram se decidessero di mettere fine alle vendite di armi si andrebbero ad aggiungere ad altre piattaforme online, quali Google ed Ebay, che lo hanno già fatto.

Morale della favola? Che se i Social network sono la piattaforma ideale per l’istigazione al suicidio di un adolescente (come è già più volte accaduto), non c’è problema, ma se possono servire allo scambio di strumenti consentiti dalla legge, apriti cielo! Ovviamente, lo scambio di armi illegali o tra soggetti che non possono legalmente detenerle non può e non deve essere tollerato, ma il programma degli anti-armi sembra essere, come al solito, “senza se e senza ma”. I paladini di Internet, dal canto loro, sono sempre contrari a qualsiasi idea di censura (Internet è la libertà assoluta per antonomasia…), ma quando si parla di armi, ecco saltar fuori le eccezioni alla regola!