La torcia integrata

Le moderne pistole semiautomatiche consentono l’applicazione di torce grazie alla guida a coda di rondine nella parte frontale del telaio. Questo è il modello Laserguard pro di Crimson trace (brownells.it) che integra sia torcia da 150 lumen, sia puntatore laser.

Le moderne torce tattiche offrono elevata potenza illuminante in un formato tra il “mini” e il “micro”, perfetto per l’integrazione sulla propria pistola. Disponibili soluzioni anche per le armi nate senza rail

Ormai da una quindicina buona di anni, le pistole semiautomatiche in particolare con fusto polimerico (ma non solo) vengono proposte già di fabbrica con una predisposizione standardizzata per l’installazione di accessori nella parte anteriore del fusto, davanti al ponticello e sotto l’asta guidamolla. Sono le cosiddette rail, o slitte. Si tratta in pratica, per i pochissimi che non le conoscessero, di guide a coda di rondine, dotate di uno o più scassi trasversali (slot) per il fissaggio, sulle quali è possibile installare in modo saldo (ma non permanente, quindi reversibile) puntatori laser, torce o insiemi delle due. Infatti, le torce più raffinate oggi in commercio consentono di miniaturizzare e integrare in un formato compatibile con le dimensioni dell’arma sia una torcia con luce bianca, sia un puntatore laser. Addirittura i modelli più evoluti e costosi, concepiti in particolare per l’impiego militare e di polizia, consentono di avere luce visibile o infrarossa e laser visibile o infrarosso.

Grazie all’impiego di lampade led o allo xeno, le moderne torce da integrare sull’arma consentono una luminosità eccellente, che va dai circa 60 fino ai 200 lumen e anche oltre. Le autonomie possono ovviamente variare in funzione dell’intensità luminosa, ma per quello che concerne il frangente della difesa abitativa (che è quanto ci interessa approfondire in particolare con questa nostra rubrica, stante la difficoltà di ottenere oggi il porto di pistola per difesa personale) anche la torcia più “esosa” in termini di energia della batteria consente di fronteggiare abbondantemente la minaccia. La quale, pensando sempre alla difesa abitativa, si palesa nella stragrande maggioranza dei casi nelle ore notturne, sfruttando quindi l’oscurità. Avere a disposizione un pratico strumento per illuminare, integrato nell’arma da fuoco, consente di dover cercare un solo strumento nell’oscurità anziché due, di avere la possibilità di un impiego della torcia estremamente ergonomico e di comandare l’accensione e lo spegnimento della torcia con pratici comandi a portata del dito indice preposto a far fuoco. Con questa soluzione, quindi, si ha la possibilità di gestire sia il fattore illuminazione, sia il fattore difesa con semplicità e rapidità. Per contro… come avviene con l’arma da fuoco, anche la torcia integrata presenta le sue specificità di azionamento, sulle quali conviene impratichirsi e “ripassare” periodicamente, al fine di creare un vero automatismo che consenta, anche in condizioni di stress, di gestire in modo efficiente e sicuro l’accensione, senza “bisticci” (dalle conseguenze potenzialmente pericolose) con il grilletto dell’arma, che si trova comunque nelle vicinanze dell’interruttore.

L’impiego dell’insieme arma-torcia nella difesa abitativa non pone i problemi tipici del porto addosso, quindi anche una torcia più ingombrante può non essere un limite: possono, però, esservi problemi specifici connessi all’estrazione dell’arma dal luogo di custodia, che possono consigliare un prodotto più compatto. Come al solito, sono le caratteristiche individuali a determinare la scelta, l’importante è esserne consapevoli per non sbagliare acquisto.

Un altro aspetto da considerare è quello relativo alla batteria: se un’arma, pur con tutte le variabili del caso, può anche essere dimenticata in un cassetto per 5 anni o più ed essere comunque pronta al fuoco, non altrettanto avviene per la torcia, specialmente quando la batteria è ormai talmente esaurita da aver fatto fuoriuscire gli acidi. Quindi, anche i più trasandati con la manutenzione dell’arma dovranno ricordare che la torcia funziona nella misura in cui funziona la sua batteria che, di conseguenza, anche nel caso di assoluta inattività dovrà essere sostituita di default una volta all’anno. Per aiutare la memoria, può essere opportuno procedere alla sostituzione in date fisse dell’anno, come possono essere le festività (Natale, Pasqua, il 4 novembre, quello che vi pare).

L’attuale disponibilità di torce (con o senza laser integrato) prevede una disponibilità di modelli veramente ampia, tra l’altro vi sono produttori (come Crimson trace) che offrono modelli installabili anche su armi non dotate d’origine di slitta porta accessori, come per esempio tutte le tascabili di moderna generazione (incluse le Glock 42 o 43). Per chi volesse “modernizzare” una semiauto full size in suo possesso, dotandola di slitta, è opportuno sapere che esistono prodotti aftermarket molto interessanti, come quelli dell’israeliana Recover tactical che consentono di aggiungere una slitta grazie a un kit di speciali guancette che si prolungano oltre il ponticello (sopra). In tal modo si ottiene anche una modernizzazione del grip dell’impugnatura. Sempre da Recover tactical, esiste anche una speciale slitta Picatinny da sovrapporre alla slitta sulle Glock Gen 3, 4 e 5 (che, come è noto, non seguono lo standard Picatinny), ampliando in tal modo la possibilità di scelta delle torce. Esistono anche slitte Picatinny porta accessori da fissare direttamente al ponticello, come la Tdi arms Ber-A1 per Beretta 92-98-96 Fs commercializzata da Beretta sul proprio e-store (sotto). Insomma, le possibilità sono veramente ampie, per tutte le tasche, di tutte le dimensioni e per tutte (o la maggior parte…) delle armi di moderna concezione o, comunque, di grande diffusione.