La prima seduta

I parlamentari europei hanno accolto la proposta di modifica della Direttiva sulle armi opponendo molti distinguo, in particolare sulla vaghezza dei termini. Rimarcata la necessità di salvaguardare gli interessi degli sportivi e dei cacciatori

Il 7 dicembre è stata presentata alla Commissione per il Mercato interno e la Protezione dei consumatori la bozza di modifica alla Direttiva 477. Il belga relatore Pierre Delsaux (nella foto), vice direttore generale della commissione mercato interno, industria, imprenditoria e medie e piccole imprese (Growth), ha spiegato che l’intenzione non è quella di bandire tutte le armi semiautomatiche per l’uso civile, bensì quelle automatiche convertite in semiautomatiche e che possono essere ritrasformate in automatiche. Ha riferito che la proposta di modifica si basa su tre studi e ha ricevuto l’expertise della Commissione permanente per la prova delle armi portatili (Cip).

La bozza è stata criticata dai membri del parlamento europeo presenti: in particolare il fatto che la bozza fosse prettamente ideologica e non tutelasse sufficientemente i cittadini. Per questo è stato richiesto di chiarirla. Da segnalare l’intervento dell’italiano Nicola Danti (S&D, partito democratico), che ha detto che intervenire sul mercato legale è un modo un po’ forzato di combattere il terrorismo, perché il mercato legale è già fortemente regolato. Ha riferito di trovare interessanti gli sforzi sulla tracciabilità e il divieto di acquisto online. Altri fronti dove si può collaborare maggiormente, sono per esempio quello dell’intelligence. “Il rischio è che questa normativa vada a impattare su cittadini che svolgono attività sportiva o caccia o chi ha armi storiche o per le manifestazioni storiche. Occorre garantire che non siano penalizzati”.

La stessa presidente della Commissione, la britannica Vicky Ford del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, ha sottolineato come sia fondamentale la chiarezza anche di linguaggio sugli interventi tecnici, in particolare proprio per la questione della “somiglianza” con le armi militari.

Il relatore Delsaux, apparso ben poco esperto della materia e in qualche difficoltà, ha detto in chiusura che su queste modifiche la Commissione stava lavorando da tempo anche se c’è stata un’accelerazione a causa degli ultimi eventi. Secondo lui 10 mila personesono state uccise in Europa (dal 2000 al 2010, dato che contempla tutti i tipi di morte violenta con armi, secondo uno studio di un'associazione pacifista fiamminga, ndr) utilizzando armi legali e così i terroristi avrebbero utilizzato armi legali. Si è soffermato sul fatto che la Commissione europea vorrebbe bandire i Kalashnikov perché facilmente trasformabili in armi automatiche… La decisione non colpirebbe cacciatori e tiratori sportivi. Ma chiariranno senz’altro la questione della disattivazione. In ogni caso il processo sarà ancora lungo.

Qui il link al video della seduta (a partire da 1:22:00)