La Fitds condanna il progetto di legge europeo

Il presidente della Fitds, Gavino Mura, ha diramato un comunicato nel quale stigmatizza i contenuti del progetto di legge europeo presentato dalla Commissione Ue lo scorso 18 novembre. “È innegabile”, si legge nel comunicato, “che oggi in Europa ed anche in Italia ci sia “un’emergenza sicurezza”. Va però rilevato che tale emergenza non trae origine da un uso illecito o addirittura criminale di armi da fuoco regolarmente denunciate e detenute, bensì da atti criminali perpetrati da parte di malviventi

Il presidente della Fitds, Gavino Mura, ha diramato un comunicato nel quale stigmatizza i contenuti del progetto di legge europeo presentato dalla Commissione Ue lo scorso 18 novembre. "È innegabile", si legge nel comunicato, "che oggi in Europa ed anche in Italia ci sia “un’emergenza sicurezza”. Va però rilevato che tale emergenza non trae origine da un uso illecito o addirittura criminale di armi da fuoco regolarmente denunciate e detenute, bensì da atti criminali perpetrati da parte di malviventi – spesso recidivi! – e terroristi mediante l’impiego di armi in nessun caso regolarmente acquistate, ma illecitamente introdotte nei Paesi della Comunità Europea e provenienti da un mercato illegale parallelo. Inoltre, le armi appartenenti alla tipologia in oggetto (categoria B7) sono costruite per il mercato civile e sono prive di quella spiccata capacità offensiva tipica delle armi da guerra a cui la Comunità europea assegna una diversa classificazione e vengono impiegate per attività sportive tra cui il tiro dinamico a livello europeo e mondiale. Risulta pertanto incomprensibile (?!) una iniziativa legislativa di questo tipo proprio in un momento in cui non vi è, ma soprattutto non vi è mai stata, alcuna evidenza di abusi da parte di noi sportivi e/o da parte di cittadini-contribuenti legalmente autorizzati alla detenzione della suddetta tipologia di armi. A oggi, in Europa, non si sono perpetrati attentati terroristici con armi legalmente detenute e regolarmente denunciate. Si deve inoltre rilevare che, soprattutto nel nostro Paese, la classificazione e successivo riconoscimento di arma sportiva da parte della nostra commissione Federale della suddetta tipologia di armi, ha favorito nel recente passato lo sviluppo di prodotti che hanno ottenuto un rilevante successo commerciale sia in Italia che all’estero, contribuendo così al mantenimento, in un periodo di recessione economica come quella attuale, di posti di lavoro e competenze professionali nell’industria armiera che vanta oggi eccellenze mondiali. La legislazione nazionale inoltre, più restrittiva rispetto a quella vigente in altri Paesi, ha dimostrato che, con un controllo severo sulla vendita e sull’impiego delle armi in genere, i casi di abuso da parte di cittadini autorizzati alla detenzione delle stesse è estremamente ridotto e praticamente tendente allo zero. È anche doveroso ricordare che da un punto di vista sportivo/agonistico l’Italia negli ultimi anni ha conseguito risultati assolutamente rilevanti, sia livello europeo che a livello mondiale, dimostrando così che l’avvicinamento corretto dei giovani a queste discipline aumenta il senso di responsabilità degli stessi ai quali viene insegnato attraverso i nostri preparati istruttori federali, l’uso consapevole delle armi e questa attività ludica, non ha mai creato situazioni di pericolo per la comunità.Come presidente della Fitds, una delle principali Federazione istituzionalmente riconosciuta, nonché utilizzatore di armi e tiratore sportivo da più di 30 anni, desidero esprimere il mio più vivo dissenso verso qualsiasi manovra, chiaramente inutile a contenere o limitare fenomeni terroristici ma, tendente esclusivamente a limitare la libertà di cittadini-contribuenti onesti. In conclusione, è inaccettabile una presa di posizione demagogica da parte di politici incapaci di arginare ed impedire l’ingresso e la circolazione nei vari paesi UE di armi clandestine. Sarà vostro compito agire nelle sedi adeguate, per impedire questa ingiustizia a danno dei tiratori sportivi, dello sviluppo dello sport del tiro e della nostra industria armiera. Da parte mia e da parte dei miei collaboratori saremo al vostro fianco per fare il modo che i diritti di tutti gli sportivi e dei cittadini per bene, non vengano calpestati".

 

Per leggere il comunicato in forma integrale e per scaricare l'elenco dei Paesi europei che utilizzano le armi B7 per fini sportivi, clicca sugli allegati.