La corte del Lussemburgo sulla caccia in deroga

La corte di giustizia del Lussemburgo si è pronunciata in merito alla causa che oppone il Wwf italia e altre associazioni ambientaliste alla regione Lombardia. Nella sentenza si legge che “La direttiva europea per la conservazione degli uccelli selvatici impone agli Stati membri, indipendentemente dalla ripartizione delle competenze, di garantire che i prelievi venatori non superino un determinato tetto (piccole quantita), da stabilire in base a dati scientifici rigo… La corte di giustizia del Lussemburgo si è pronunciata in merito alla causa che oppone il Wwf italia e altre associazioni ambientaliste alla regione Lombardia. Nella sentenza si legge che “La direttiva europea per la conservazione degli uccelli selvatici impone agli Stati membri, indipendentemente dalla ripartizione delle competenze, di garantire che i prelievi venatori non superino un determinato tetto (piccole quantita), da stabilire in base a dati scientifici rigorosi, conforme alla limitazione imposta dalla norma”. La domanda di pronuncia pregiudiziale ai giudici del Lussemburgo è stata rivolta dal Tar della Lombardia chiamato a pronunciarsi sulla caccia al fringuello e alla peppola per la stagione 2003-2004, in deroga al regime di protezione della direttiva. I giudici europei ricordano nella sentenza che le disposizioni nazionali di recepimento per quanto riguarda le ”piccole quantita” devono consentire alle autorità incaricate di autorizzare prelievi in deroga di uccelli di una determinata specie ”di fondarsi su indici sufficientemente precisi per quanto riguarda i quantitativi massimi da rispettare. Il totale dei prelievi venatori autorizzati per ciascuna specie protetta”, si legge ancora nella sentenza, “da ciascuna autorità incaricata non deve superare il tetto, conforme alla limitazione di prelievi di piccole quantità fissato per una determinata specie a livello nazionale. L’obbligo agli Stati di garantire che i prelievi di uccelli siano effettuati solo in piccole quantita”, sottolineano inoltre i giudici europei, esige che i procedimenti amministrativi previsti siano organizzati in modo che sia le decisioni di chi autorizza i prelievi in deroga sia le modalità di applicazione della decisioni siano sottoposte a un controllo efficace effettuato tempestivamente”.