La Ce chiede la modifica dello status di conservazione del lupo

L’aumento del numero dei lupi a livello europeo ha spinto la Commissione di proporre al Consiglio europeo la modifica dello status di protezione della specie da particolarmente protetta a protetta.

«Finalmente, dopo un lavoro costante in Parlamento europeo con la presentazione di petizioni, risoluzioni, lettere, interlocuzioni, la Commissione Europea non ha potuto che prendere atto della necessità di declassare lo status del lupo da specie “rigorosamente protetta” a specie ” semplicemente protetta”». Così ha commentato la notizia l’europarlamentare Pietro Fiocchi (FdI/Ecr), che già nell’ottobre 2022 aveva chiesto il declassamento del lupo con una lettera inviata a Ursula Von Der Leyen e cofirmata da 43 parlamentari europei di diversa nazionalità e appartenenza politica, oltre all’ex deputato europeo dei Verdi e noto alpinista italiano Reinhold Messner. Fiocchi ha anche promosso una raccolta di firme europea per chiedere la declassificazione del lupo, dimostrando che i cittadini italiani ed europei chiedevano un mezzo per gestire il progressivo aumento della specie lupo.

«Abbiamo creato una bella sinergia tra parlamentari europei e governo nazionale al fine di persuadere la Commissione Europea che la situazione delle predazioni a danno degli allevatori specie di montagna, non era più sostenibile», ha aggiunto Fiocchi. «Fondamentali sono stati i momenti di ascolto degli allevatori organizzati presso il ministero dell’Agricoltura e voglio esprimere un grato plauso al ministro Francesco Lollobrigida e al sottosegretario Patrizio La Pietra per aver incalzato la Commissione europea e aver portato avanti la necessità del declassamento come posizione del governo italiano».

«Finalmente una presa d’atto e di coscienza dettata dall’inconfutabile realtà dei dati che esprimono un aumento insostenibile della specie», ha dichiarato l’eurodeputato Lega – ID Massimo Casanova che in passato a più riprese aveva incalzato la Commissione sull’argomento, denunciando i problemi legati alla convivenza con il lupo, specie nel Sud Italia. «Finalmente moltissimi allevatori europei potranno ricominciare a sperare guardando al futuro della propria attività, senza sentirsi completamente abbandonati da una politica che per anni si è dimostrata non solo distante ma addirittura ostile rispetto alle esigenze di una categoria che ha sempre e solo chiesto di essere tutelata per continuare a esistere e non doversi estinguere».

Anche la Face (Federazione europea per la caccia e la conservazione) ha espresso soddisfazione per la decisione. In particolare il suo presidente, Torbjörn Larsson, ha dichiarato: «Anche se accogliamo con favore questa notizia, ci aspettiamo che i ministri dell’Ambiente sostengano la proposta scientifica della Ce: tuttavia, per garantire una garanzia di successo, abbiamo anche bisogno di un ampio pacchetto sui carnivori che includa l’orso e la lince, con particolare attenzione al loro stato di protezione, rivedendo le linee guida della Ce e il sistema di segnalazione dello stato di conservazione. Spostare il lupo da “particolarmente protetto” a “protetto” ovviamente non cambia l’obbligo legale di conservazione, ma consente una gestione flessibile, più adatta per una specie non più minacciata e con popolazioni in costante aumento. Per superare gli attuali elevati livelli di conflitto, dovremmo tornare a una situazione nella quale la gestione regolamentata e il mantenimento di uno stato di conservazione favorevole avvengano contemporaneamente».