La beccaccia e l’influenza aviaria

Silvio Spanò, presidente del Club della beccaccia e Alessandro Tedeschi, presidente Amici di scolopax, hanno pubblicato un comunicato congiunto sull’attuale allarme conseguente ai rischi di contagio da influenza aviaria. Ecco il testo del comunicato:INTRODUZIONELe Associazioni Amici di Scolopax-onlus e Club della Beccaccia estensori del presente documento, aderenti alla Federazione delle Associazioni dei Beccacciai del Paleartico Occidentale (F.A.N.B.P.O.) e M… Silvio Spanò, presidente del Club della beccaccia e Alessandro Tedeschi, presidente Amici di scolopax, hanno pubblicato un comunicato congiunto sull’ attuale allarme conseguente ai rischi di contagio da influenza aviaria. Ecco il testo del comunicato: INTRODUZIONE Le Associazioni Amici di Scolopax-onlus e Club della Beccaccia estensori del presente documento, aderenti alla Federazione delle Associazioni dei Beccacciai del Paleartico Occidentale (F.A.N.B.P.O.) e Membri della Commissione Uccelli Migratori nella Delegazione Italia del Consiglio Internazionale della Caccia (C.I.C.), sono fortemente impegnate per un esercizio della caccia alla beccaccia eco-compatibile e allarmati (i per la potenziale pericolosità legata alla diffusione influenza aviaria tramite gli uccelli migratori. PREMESSO CHE: Il virus dell’influenza aviaria è conosciuto per come causa di epidemie mortali nei volatili domestici e anche negli uccelli selvatici ed è stato identificato da decenni in differenti parti del mondo. Recentemente è stato dimostrato che la variante altamente patogena HP-H5N1 del virus può infettare l’uomo che viva in stretto contatto con allevamenti avicoli, e che è stata identificata in volatili da cortile ed in uccelli selvatici in regioni molto lontane da quelle di origine (Cina e Sud-Est asiatico) anche occidentali e sempre più prossime alle aree mediterranee. Il fatto che alcuni uccelli migratori (in particolare anatre, oche, cormorani, gabbiani ) siano stati infettate, sembra confermare l’ipotesi secondo cui gli uccelli migratori possono costituire un vettore di possibile diffusione dell’ H5N1 a grandi distanze. La natura della epidemia è verosimilmente di origine domestica e la diffusione sulle specie selvatiche è in qualche modo anche legata alla possibilità di entrare in contatto con il virus. CONSIDERATO CHE: La specie Scolopax rusticola (beccaccia) è migratoria di doppio passo e svernante in Italia proveniente dalle aree di nidificazioni europee settentrionali e comunque ad ovest degli Urali, nonché di rilevante interesse cinegetico su tutto il territorio italiano. La beccaccia per la sua intrinseca natura elusiva, solitaria e silvana probabilmente è ai margini della “catena di contaminazione” (se ne ignora inoltre la recettività o meno all’infezione) e questo può offrirci al momento una cauta serenità. La civile prudenza richiede però in ogni caso, un comportamento igienico corretto durante la manipolazione (es. uso di guanti “usa e getta” nel contatto, rapida immersione in acqua bollente per la spennatura). Le Associazioni Amici di Scolopax-onlus e Club della Beccaccia in concerto con gli organismi del settore (CIC e FACE) continueranno a seguire da vicino lo sviluppo generale della situazione dell’ Influenza Aviaria assicurando sin d’ora la più completa disponibilità alla collaborazione per ogni eventuale necessità di studio e monitoraggio sulla specie Scolopax rusticola (beccaccia).