Incidenti con la fauna selvatica

Ne ha parlato un convegno a Pistoia. La legislazione è estremamente carente su questo tema anche perché la legge 157 del 1992 è stata creata in un periodo in cui la popolazione di ungulati era nettamente inferiore rispetto a oggi. Sono cinghiali e caprioli i maggiori responsabili di questi incidenti, che si verificano soprattutto di notte, e nei fine settimana, quando il traffico notturno è maggiore.

“Incidenti stradali causati da fauna selvatica vagante”: questo il tema del convegno che si è svolto oggi presso la Provincia di Pistoia che, come le altre province toscane, ha aderito alla campagna di comunicazione della Regione Toscana “Guida con prudenza”. La campagna è nata dopo il successo della precedente iniziativa sugli incendi boschivi ed è volta a sensibilizzare la cittadinanza su questo problema.  Gli interventi dei comandanti di polizia provinciale e municipale (Comune di Montale)  hanno evidenziato come il risarcimento danni non sia automatico. Dopo lo scontro con cinghiali o caprioli, più raramente cervi o daini, l’automobilista deve affidarsi al verbale di polizia che potrà rilevare (per esempio dai segni di frenata) se l’auto viaggiava a velocità superiore al consentito. In tal caso, l'automobilista, non coperto da un'assicurazione apposita, dovrà pagarsi i danni. Le sentenze sui risarcimenti sono molto varie e spesso contraddittorie. La legislazione è estremamente carente su questo tema anche perché la legge quadro sulla caccia, la 157 del 1992, è stata creata in un periodo in cui la popolazione di ungulati era nettamente inferiore rispetto a oggi. Sono cinghiali e caprioli i maggiori responsabili di questi incidenti, che si verificano soprattutto di notte, e nei fine settimana, quando il traffico notturno è maggiore. Gli animali da anni ormai stanno abbandonando  le zone montane. Gli incidenti stradali con animali selvatici,  verificatisi tra 2007 e 2011, sono stati 219. Gli importi liquidati dalla Toscana non sono stati resi noti, tuttavia ci si può regolare in base a quelli forniti dalla Regione Marche per il solo 2010: 419,811,00 euro. È comunque escluso che almeno in Toscana i risarcimenti provengano di fondi versati dai cacciatori.