Il tabacco che trova le mine

Un laboratorio di biotech danese ha sviluppato una variante della pianta di tabacco, dotata di caratteristiche uniche: le radici, infatti, sono biosensori modificati geneticamente per reagire con i composti chimici degli esplosivi contenuti nelle mine. È una soluzione originale al problema dello sminamento dei terreni oggetto di conflitto: basta gettare i semi della pianta del tabacco modificata geneticamente (con un apposito mezzo a motore) e, quando spunta la pianti… Un laboratorio di biotech danese ha sviluppato una variante della pianta di tabacco, dotata di caratteristiche uniche: le radici, infatti, sono biosensori modificati geneticamente per reagire con i composti chimici degli esplosivi contenuti nelle mine. È una soluzione originale al problema dello sminamento dei terreni oggetto di conflitto: basta gettare i semi della pianta del tabacco modificata geneticamente (con un apposito mezzo a motore) e, quando spunta la piantina, nel punto in cui c’è la mina le foglie saranno rosse anziché verdi, consentendo un agevole e sicuro lavoro di bonifica. Dopo i primi test su terreni militari in Danimarca e Africa, l’azienda (Aresa) ha lanciato la sperimentazione in Croazia e Serbia. Il macchinario adibito alla posa dei semi può coprire in un giorno un’area pari a un campo da calcio, cioé cinque volte tanto rispetto ai sistemi tradizionali di sminamento. Oltre che per ragioni umanitarie, questo sistema apre nuove prospettive agricole, rendendo coltivabili campi altrimenti pericolosi e inutilizzabili.