Il piano di battaglia Ue

Il Committe on civil liberties, justice and home affairs dell’Unione europea ha tenuto un meeting, nel quale sono state esplicitate le linee di condotta che si vorrebbero tradurre in interventi legislativi per il contrasto al terrorismo. Il relatore (guardate il filmato, a partire dal minuto 29 circa) ammette che gli strumenti di gran lunga preferiti dai terroristi sono esplosivi e armi automatiche illegali, salvo poi incartarsi in un panegirico confuso e francamente incomprensibile

Il Committe on civil liberties, justice and home affairs dell'Unione europea ha tenuto un meeting, nel quale sono state esplicitate le linee di condotta che si vorrebbero tradurre in interventi legislativi per il contrasto al terrorismo. Il relatore (guardate il filmato, a partire dal minuto 29 circa) ammette che gli strumenti di gran lunga preferiti dai terroristi sono esplosivi e armi automatiche illegali, salvo poi incartarsi in un panegirico confuso e francamente incomprensibile che porterebbe alla necessità di mettere al bando "certe armi da caccia semiautomatiche" perché "troppo potenti". Il richiamo ai "calibri africani" rende abbastanza evidente che il relatore non abbia la più pallida idea di ciò di cui sta parlando, è altrettanto evidente che l'esigenza di mettere al bando i cosiddetti "black rifle" è una "imbeccata" che arriva già preconfezionata da altrove. Nell'incontro si è fatto anche riferimento al fatto che le norme restrittive sui cosiddetti "precursori di esplosivi", messa a punto pochi mesi or sono, necessiterà di una ulteriore implementazione. 

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