Il ministro “apre” ai cacciatori

L’incontro tra le associazioni venatorie Confavi, Anlc, Anuu e Fidc e il ministro per le politiche agricole Paolo De Castro ha portato i suoi frutti. «Il ministro», ha commentato la presidente Confavi, Maria Cristina Caretta, «ha riconosciuto la fondatezza delle nostre osservazioni sul decreto per le Zps e si è detto disponibile a rivederlo e correggerlo. A questo scopo, entro una settimana presenteremo un documento tecnico, redatto dalle nostre associazioni venatori… L’incontro tra le associazioni venatorie Confavi, Anlc, Anuu e Fidc e il ministro per le politiche agricole Paolo De Castro ha portato i suoi frutti. «Il ministro», ha commentato la presidente Confavi, Maria Cristina Caretta, «ha riconosciuto la fondatezza delle nostre osservazioni sul decreto per le Zps e si è detto disponibile a rivederlo e correggerlo. A questo scopo, entro una settimana presenteremo un documento tecnico, redatto dalle nostre associazioni venatorie. È un grande successo che testimonia l’importanza di essere uniti, per questo vogliamo mantenere aperto il dialogo anche con le associazioni che hanno deciso di non partecipare alla manifestazione dello scorso 1° settembre. Dopo l’incontro con le associazioni venatorie, si è svolto un incontro anche con gli assessori alla caccia delle regioni, sempre sullo stesso argomento. «L’incontro è stato positivo», ha commentato l’assessore regionale alla caccia del Veneto Elena Donazzan, «perchè il ministro, nel condividere l’errore fatto dal governo per quanto riguarda la mancata concertazione con le Regioni e per averlo pubblicato a soli pochi giorni dall’apertura della stagione venatoria, ha manifestato, anche a nome del governo, la volontà di rivedere il Decreto». «Ritengo», ha ribadito l’esponente veneto, «che la pressione fatta, di cui il Veneto è stato il promotore e culminata con la manifestazione di Roma venerdì scorso, con la presenza massiccia dei cacciatori, sia stata utile nel far fare “marcia indietro” al Governo. Al ministro ho fatto presente che la Regione del Veneto farà comunque ricorso avverso il decreto per conflitto di competenze. Ritengo, infatti, che tale atto entri, di fatto, nel merito di provvedimenti regionali già emanati, come le misure di conservazione delle Zps, che superano la questione del divieto di caccia senza l’intervento del Decreto governativo, che invece limita fortemente l’attività venatoria e che è lesivo della potestà di scelta delle Regioni». Per leggere il testo integrale del decreto, che deve essere convertito in legge entro il 18 ottobre 2006, CLICCA QUI.