Il brasile dice sì alle armi

Il popolo si è espresso, e per gli anti-armi si tratta di una batosta da ricordare. Lo scorso 23 ottobre, i brasiliani sono stati chiamati alle urne per decidere, con un referendum, se vietare o meno il commercio legale delle armi per i privati cittadini. Se avessero vinto i “sì”, tutte le armi da fuoco sarebbero state bandite e solo militari e forze di polizia avrebbero avuto il diritto di avere armi. A favore del divieto si erano schierati il presidente Lula, gli … Il popolo si è espresso, e per gli anti-armi si tratta di una batosta da ricordare. Lo scorso 23 ottobre, i brasiliani sono stati chiamati alle urne per decidere, con un referendum, se vietare o meno il commercio legale delle armi per i privati cittadini. Se avessero vinto i “sì”, tutte le armi da fuoco sarebbero state bandite e solo militari e forze di polizia avrebbero avuto il diritto di avere armi. A favore del divieto si erano schierati il presidente Lula, gli esponenti politici locali e molte associazioni sociali. L’affluenza al voto è stata massiccia, ben l’87% degli aventi diritto, grazie anche alla possibilità di usufruire delle cosiddette “urne elettroniche”. Ebbene, la vittoria del “no” è stata del 64%, quindi in Brasile i cittadini continueranno a poter acquistare e utilizzare armi in modo legittimo. Tra i motivi della decisione, secondo gli organizzatori, avrebbero pesato la sfiducia nelle istituzioni, i timori nei confronti di una polizia sempre più violenta e corrotta e la dilagante criminalità.