Il boom degli Ar9

Le conversioni in calibro da pistola delle piattaforme Ar non sono certo una novità, ma da un anno a questa parte, una configurazione in particolare sta dominando il mercato americano: upper receiver con manetta laterale non reciprocante e lower receiver per impiegare i caricatori Glock

Le conversioni in calibro da pistola delle piattaforme Ar non sono certo una novità, ma da un anno a questa parte, una configurazione in particolare sta dominando il mercato americano: upper receiver con manetta laterale non reciprocante e lower receiver per impiegare i caricatori Glock.

Il segmento degli Ar in calibro “minore” è stato per anni piuttosto stabile, esistevano principalmente lower receiver in grado di accogliere vari caricatori di Smg in 9×19 (Colt, Uzi) poi, hanno incominciato ad affacciarsi produzioni più specifiche in grado di utilizzare i caricatori delle pistole Glock in 9×19, .40 S&W e .45 acp.

A partire dal 2015 però, si è assistito ad un boom di produzioni prima di lower receiver e poi di upper receiver stile Ar modificati con manetta di armamento laterale. Questa soluzione comincia a interessare a molti, in effetti consente riarmo e manipolazioni di emergenza senza abbandonare la presa e, soprattutto, rimanendo allineati al bersaglio. Inizialmente, la manettina laterale o side charger venne (e viene) offerta da alcuni produttori di Ar 15 su upper receiver in .223 Remington/5,56 Nato (ma anche in .308 Winchester/7,62 Nato), pare però che ultimamente stia invece spopolando sulle piattaforme in 9×19 in abbinamento con lower receiver dedicato ai caricatori Glock: una moda o, piuttosto, un trend commerciale.

E questo nonostante esistano limitazioni negli Usa che impediscono una maggior popolarità: sotto i 16 pollici di canna sono considerate pistole e non possono avere calciatura (unica opzione il Pistol stabilizing brace) oppure devono essere registrate come Sbr – Short barrel rifle: in competizione a questo punto, con le carabine in .223 Remington più potenti.

Rimangono però altre opportunità: per esempio nel Law enforcement, dove con calciature ridotte e canne corte possono essere Pdw interessanti e con canne più lunghe, carabine tattiche o, ancora, trovare fortuna sui mercati stranieri ove non sussistano tali limitazioni.

Tra le prime aziende ad aprire la strada a queste realizzazioni, vi è la New frontier armory che tra l’altro, produce sia upper in alluminio 6061 (234 dollari) sia lower receiver in 7075 T6 (169,99 dollari); seguono la Quarter circle 10 che dopo la produzione del lower (285 dollari), canne e otturatori in 9×19, .40 S&W e .45 acp, ha iniziato la distribuzione anche di un proprio “side charger upper”; la Matrix arms con upper a 249 dollari e lower a 199 dollari: tutte queste componenti sono ovviamente “stripped”, ossia senza parti interne e i prezzi, secondo i distributori, possono essere anche notevolmente inferiori. Esistono inoltre numerose altre aziende che producono invece, soltanto lower receiver per caricatori Glock e non solo.

Le differenze: negli upper, Gibbz arms e New frontier armory impiegano manettina con parapolvere piatto che scorre all’interno di guide, Matrix arms e Quarter circle 10 impiegano invece una sorta di asta o bacchetta che scorre all’interno di un profilo integrato con disegni diversi; nei lower receiver non vi sono grandi differenze, le poche sono essenzialmente estetiche e al momento, latitano ancora lower receiver con comandi ambidestri.