I cacciatori lombardi fanno sentire la loro voce

In attesa dell’inizio della stagione di caccia, le associazioni venatorie hanno organizzato a Milano, lo scorso 7 settembre, un incontro dal titolo “La parola ai cacciatori”, nel quale fosse possibile, appunto, avanzare le proposte per la caccia da parte dei protagonisti, con politici e dirigenti a far da spettatori. Artefice di questo evento, inedito in Italia, la Fidc lombarda

In attesa dell’inizio della stagione di caccia, il prossimo 15 settembre, le associazioni venatorie hanno organizzato a Milano, lo scorso 7 settembre, un incontro dal titolo “La parola ai cacciatori”, nel quale fosse possibile, appunto, avanzare le proposte per la caccia da parte dei protagonisti, con politici e dirigenti a far da spettatori. Artefice di questo evento, inedito in Italia ma purtroppo assai poco pubblicizzato, la Fidc lombarda. A presiederlo il presidente Fidc milanese, Rodolfo Grassi, con la partecipazione dell’assessore provinciale Luca Agnelli e del consigliere regionale Giulio Galliera (Pdl). "La caccia oggi”, ha dichiarato Grassi, “è una risorsa e come tale va considerata. In Lombardia vi sono circa 450 specie fra uccelli e mammiferi e ne vengono cacciate, con limitazioni di giorni e catture, meno di una cinquantina. Ogni cacciatore paga circa 500 euro di tasse (173 euro per porto di fucile, 64,56 euro per tesserino regionale, 139 euro per una zona di caccia) e 130 euro per tessera assicurativa. Ben più quindi di un mese di pensione sociale. Ed è triste pensare che paga di più un solo cacciatore che tutti gli aderenti a certe organizzazioni naturalistiche capaci solo di far strepito". Ogni anno i cacciatori spendono complessivamente. secondo dati di una ricerca dell'università di Urbino. 3 miliardi, 260 milioni e 344 mila euro. "Una situazione insostenibile”, conclude Rodolfo Grassi, “a cui occorre porre termine. I cacciatori non chiedono, anche se sarebbe opportuno, di pagare meno ma almeno di riavere la metà dei soldi che versano e non solo l'elemosina di pochi spiccioli. Attuano interventi migliorativi dell'ambiente e sorvegliano il territorio: chiedono anche per questo una soluzione politica che renda loro giustizia".