Hunting show, apertura con contorno di insulti

All’inaugurazione della fiera di Vicenza, manifestazioni ambientaliste e insulti ai visitatori

Una cinquantina di aderenti al gruppo “100% Animalisti” hanno protestato all’esterno della Fiera di Vicenza dove è stato inaugurato il quarto Salone nazionale della Caccia e il decimo Salone internazionale della Pesca, che resteranno aperti fino a oggi. Gli animalisti hanno manifestato davanti all’ingresso principale in un’area delimitata da transenne intonando slogan contro i cacciatori e sventolando bandiere nere con raffigurato un teschio intorno a una cassa da morto. Non sono mancati momenti di tensione, con qualche offesa a distanza tra manifestanti e visitatori della fiera, soprattutto cacciatori, ma la situazione è sempre rimasta sotto controllo anche per la presenza di diverse decine di carabinieri e poliziotti. Lo schieramento di forze dell’ordine nel giorno dell’inaugurazione delle due rassegne era stato già stato previsto dopo i problemi che si erano verificati lo scorso anno.

Il presidente della Fiera, Roberto Ditri, sogna che Vicenza diventi la Norimberga italiana per le armi da caccia, più concretamente il governatore uscente Giancarlo Galan dice che gli basterebbe battere Brescia, capitale del settore con la sua fiera “Exa”.
«Possibile, perché i veneti sono abituati ad arrivare primi», ha sentenziato inaugurando il doppio salone in Fiera a Vicenza, 22 mila mq, 122 espositori per il mondo venatorio e 94 per la pesca. Entrambi sono cacciatori, anche se il pescatore Galan è di recente acquisizione: «Mio padre mi portava a caccia ma io per cocciutaggine ho fatto altro. Ho fatto la licenza di caccia qualche anno fa perchè vedevo gli amici che si divertivano e per consentirmi una libertà in più, e adesso da settembre a marzo c’è solo la caccia, meglio se nelle valli».
Lo scorso anno Galan ha comprato canarini e pantaloni, quest’anno torna da cliente: prova le armi, palpa le giacche, brinda col pubblico tra i palloncini gialli della Confavi. Acquista abbigliamento e gli brillano gli occhi su due fucili e su numerose canne da pesca.
L’assessore regionale Elena Donazzan si dichiara fiera di aver “convertito” Galan alla caccia, taglia il nastro col senatore Bricolo e il governatore stesso, dietro le cui spalle fanno capolino i volti in lizza di Pdl e Lega. C’è pure il sindaco di Verona Flavio Tosi, presidente di Federcaccia veneta. Sul sistema fiere Galan ha qualcosa da dire, augurando grandi successi a Ditri: «Un capitolo in cui non siamo stati bravi, 30 fiere complessive sia pure di fasce diverse sono proprio troppe in una “città” qual è il Veneto…».
E a chi gli chiede se è venuto a far pratica da ministro (farà staffetta con Luca Zaia all’Agricoltura, a regionali concluse), Galan replica che «vado a imparare un mestiere nuovo, se sarà quello. Vedremo se ne ho le capacità:quando sono stato elettto governatore, molti non ci avrebbero scommesso e sono durato 15 anni». Il listino messo in piedi da Zaia lo lascia sufficientemente soddisfatto: «Se ne potevano fare altri cento di listini, come quando si fa la nazionale di calcio, ma questo non mi sembra affatto male. Il nome di Zorzato (Fi, designato vice, ndr) ha una forte valenza politica, e anche gli altri vengono da esperienze importanti di amministrazione… penso a Bizzotto ex sindaco di Bassano, ma anche alla Bertipaglia, e poi a Leroni di grande cultura politica».

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