Cinghiali boom anche nel Levante ligure

Dopo il Parco del Peralto, la caccia ai cinghiali in Liguria si sposta in Riviera. Li hanno visti scorrazzare a Rapallo, a San Massimo, a due passi dai campi da golf. Un gruppo di dieci esemplari, con in testa due maschi del peso di 150 chili. Centinaia di capi sono stati segnalati anche a Moneglia, a Piani di Fieno in val Graveglia (nell´entroterra tra Chiavari e Sestri Levante) Borzonasca, in val Fontanabuona a Carasco, Cicagna, Avegno, Moconesi, Cogorno e Bargagli…. Dopo il Parco del Peralto, la caccia ai cinghiali in Liguria si sposta in Riviera. Li hanno visti scorrazzare a Rapallo, a San Massimo, a due passi dai campi da golf. Un gruppo di dieci esemplari, con in testa due maschi del peso di 150 chili. Centinaia di capi sono stati segnalati anche a Moneglia, a Piani di Fieno in val Graveglia (nell´entroterra tra Chiavari e Sestri Levante) Borzonasca, in val Fontanabuona a Carasco, Cicagna, Avegno, Moconesi, Cogorno e Bargagli. “Ma non è detto che siano proprio tutti quelli genovesi”, spiega la polizia provinciale, “perché i cinghiali sono come un treno sempre in corsa e possono percorrere trenta-cinquanta chilometri in un giorno. Abbiamo stilato un calendario di caccia selettiva perché queste zone sono altamente critiche e dobbiamo intervenire in tempi brevi. Un bis al Peralto? Per ora la Prefettura non ci ha ancora richiesto un nuovo intervento perché viene deciso in base alle segnalazioni e ai nostri censimenti”. Impossibile dire quanti siano i cinghiali in provincia. “Nel 2000 abbiamo abbattuto 2000 capi, l´anno scorso 8000 mila e ora siamo costretti a tamponare continuando la caccia perché si riproducono in continuazione”. Ma se da un lato è facile incontrarli in territori naturali, anche se non in numero così impressionante come in questi mesi, stupisce che decine di esemplari abbiano accerchiato zone come Sestri e Voltri. “Diverse chiamate ci sono arrivate dall’Acquasanta. Anche ieri, per esempio, una signora si è trovata davanti un bestione da 100 chili che mangiava al lato della strada e un´altra davanti al portone: ma vivono a Oregina e in un bosco”. Sulla cartina, la polizia provinciale ha messo bollini rossi anche a Begato e Fegino. “Senza dimenticare Granarolo, il Belvedere a Sampierdarena, dove gli animali sono stati visti mangiare vicino ai cassonetti dell´immondizia”. I cinghiali, come i cervi e i lupi, hanno provocato in Italia danni per 70 milioni di euro in un anno, causando migliaia di incidenti stradali e devastando strutture e colture agricole. È quanto stima la Coldiretti dopo le polemiche sorte in città, assediata dagli ungulati. “Se non risultano efficaci le misure di prevenzione e gli strumenti ordinari di gestione della fauna selvatica esercitati da sindaci e prefetti, si ricorra a mezzi straordinari come il controllo faunistico inteso, come attività di contenimento numerico, di allontanamento e di eradicazione della fauna”. In realtà l´allarme riguarda non solo la Liguria, ma anche molte regioni del Sud, Centro e Nord Italia con lupi, cervi, cani selvatici e gruppi di ungulati guidati da animali fino di oltre 150 chili di peso. Secondo l´Istituto, negli ultimi dieci anni, gli animali selvatici si sono quasi decuplicati e l´aumento di cinghiali ha messo in allarme non solo le imprese agricole, ma anche la società e l’ambiente perché dove passa un cinghiale non rimane più nulla.