«Caro Tokyo 2020, per te aspetterò ancora!»

L’Olimpiade di Tokyo è stata posticipata al 2021, ma ancora non si sa quando. Le reazioni dei tiravolisti azzurri qualificati: Diana Bacosi, Jessica Rossi e Mauro De Filippis

“Giusto rinviare i Giochi”. È la reazione unanime degli atleti italiani alla notizia del rinvio di Tokyo 2020 al prossimo anno. Nonostante il diffondersi del coronavirus, molti di loro avevano continuato la preparazione in vista dell’Olimpiade, ma il Comitato olimpico internazionale e il governo giapponese si sono arresi alla pandemia, optando inevitabilmente per la scelta dello slittamento nel 2021. Anche se ancora non si sa esattamente quando.

«Non era mai successo uno spostamento delle Olimpiadi se non per eventi bellici», ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Ci sono molte federazioni internazionali che hanno già dato disponibilità a riprogrammare le loro manifestazioni nel 2021: sui calendari comanda l’Olimpiade. La primavera non mi sorprenderebbe: è un’ipotesi in campo».

Luciano Rossi, presidente Fitav considera saggia la decisione del Cio: «Non poteva non tenere conto della cosa più importante: la salute degli atleti, dei tecnici e dei dirigenti sportivi coinvolti dall’evento. Certo, ci sarà un anno in più da aspettare. Un periodo di tempo che comporterà un supplemento di impegno e sacrifici per le nostre ragazze, i nostri ragazzi, i nostri tecnici e per la nostra Federazione, ma questo non deve preoccuparci. Insieme saremo capaci di affrontare anche questa sfida, con determinazione, responsabilità ed entusiasmo. Insieme ci presenteremo all’appuntamento con le carte in regola per dare il massimo, come sempre abbiamo dimostrato di saper fare. Insieme, come è costume della famiglia del Tiro a volo italiano che, anche in questo difficile momento, è un punto di riferimento per il mondo intero».

Venendo ai tiravolisti già qualificati per Tokyo, ho raccolto il punto di vista di Jessica Rossi, Mauro De Filippis e Diana Bacosi. Ecco l’oro olimpico di Rio 2016 dello Skeet femminile: «Penso che il Cio abbia preso la giusta decisione. Non dovevano esserci incertezze su questo… prima di tutto la salute delle persone, poi tutto il resto è un contorno. Certo, da atleta, dispiace dover rinviare quel giorno ancora di una anno, ma la salute, la famiglia, vengono per primi».

Jessica Rossi, oro di Londra 2012 del Trap, ha affidato il suo pensiero ai social: «Premetto che sono assolutamente d’accordo con la decisione del Cio, era inevitabile per il momento cosi delicato che stiamo vivendo a livello mondiale. Si parlava inizialmente di un posticipo di solo qualche mese ma entro comunque la fine dell’anno, ecco su questo ero molto perplessa, non credo che un’emergenza del genere a livello mondiale purtroppo possa essere risolta in qualche mese. Sarebbe stato quindi molto brutto accettare un rinvio di qualche mese, prepararsi nuovamente, impostare di nuovo tutto il lavoro, e poi dover cambiare di nuovo i programmi… Credo sia giusto dedicarci in questo 2020 tutti insieme a questa battaglia, che ci sta mettendo in ginocchio, ma sapremo rialzarci e sconfiggere questo maledetto virus. Uscire da questa situazione ora vale più di tutte le medaglie olimpiche! Non posso però nascondervi la delusione del momento: quattro anni di preparazione, quattro anni di lavoro, quattro anni di sacrifici… Questi sono i mesi più belli della preparazione, senti il peso di tutto il lavoro, ma vedi i risultati e non vedi l’ora di arrivare a quell’appuntamento! A quelli che mi hanno detto, “be’ dai così hai più tempo per preparati!”, io questo tempo non lo volevo affatto, se si arrivava pronti avevamo fatto un ottimo lavoro, se non si arrivava pronti avevamo sbagliato qualcosa nella preparazione! E questo discorso varrà anche tra un anno! Insomma… caro Tokyo2020, ti ho aspettato quattro anni, ti ho sognato quattro anni… per te aspetterò ancora! Sei solo un sogno rimandato un po’ piu in là!».

Mauro De Filippis, primo nel ranking Issf del Trap e per questo di diritto all’Olimpiade, ha però il problema di mantenere la posizione, considerando il particolare meccanismo che prevede che chi è in testa al ranking continua a perdere punti, se non ne fa, e viene avvicinato dagli avversari… «Dovremo attendere le decisioni dell’Issf e spero che in qualche maniera pensi a una soluzione equa». Sul rinvio dell’Olimpiade: «È una scelta giusta, sacrosanta, bisognava anzi farlo prima. Non si poteva pensare ad atleti che si confrontano nell’evento olimpico, mentre magari in qualche parte del mondo c’è chi lotta e muore per il virus. La nostra stagione non sarebbe dovuta nemmeno cominciare, visto che alla prima di Coppa del mondo, a Cipro, già c’erano defezioni a vario livello di Cina, India, Corea del Sud, Thailandia, Australia, Stati Uniti. Un atleta arriva da un percorso quadriennale con l’obiettivo olimpico, ma quello che abbiamo fatto resta ed è qualcosa sui cui continuare a lavorare. Ci faremo trovare pronti, abbiamo un anno in più, quindi hai voglia!».