Campriani: “In Italia impossibile fare sport e studiare”

Niccolò Campriani, campione olimpico di carabina a Londra 2012, intervistato dal quotidiano La Repubblica ha fornito un personale ritratto della situazione della “cultura sportiva” in Italia, dalla prospettiva dell’atleta che per allenarsi e affinare la propria preparazione è andato negli Stati Uniti

Niccolò Campriani, campione olimpico di carabina a Londra 2012, intervistato dal quotidiano La Repubblica ha fornito un personale ritratto della situazione della “cultura sportiva” in Italia, dalla prospettiva dell’atleta che per allenarsi e affinare la propria preparazione è andato negli Stati Uniti.

"Non voglio fare la parte di chi da fuori dice che va tutto male”, si legge nella trascrizione dell’intervista. “Il problema è italiano ma c'è anche nel resto dell'Europa. Il sistema americano permette a tutti gli atleti di fare al meglio la propria attività e di laurearsi. Ed escluse alcune grandi star del basket o del football, chi pratica gli altri sport studia davvero: bisogna mantenere una certa media voto per poter continuare a gareggiare a livello agonistico. È un modello vincente: se proprio vogliamo parlare di medagliere, nel 2008 a Pechino la sola Università di Stanford ha vinto più medaglie di tutta la squadra italiana. A Firenze ho fatto due anni di ingegneria e c'erano dei professori che dopo che avevo superato un esame scritto, se scoprivano che dovevo partire per disputare una coppa del mondo proprio nei giorni dell'orale, dicevano "ci vediamo alla prossima sessione". Come se si trattasse di una vacanza. E perdevo quattro mesi di tempo. Lo stesso problema ce l'avevo allo Scientifico dove i professori nemmeno mi chiedevano come andavano le gare e poi mi interrogavano apposta il giorno in cui tornavo. Così si mette un ragazzo davanti a un bivio stupido: o lo sport o la scuola. Io ho finito l'università negli Usa: grazie a una borsa di studio potevo studiare e tirare. Ma se non avessi avuto il mio babbo e la mia mamma a sostenermi non avrei potuto fare nulla".

Campriani ne ha anche per la politica: “Non dirò mai per chi bisogna votare, però se posso partecipare a una campagna contro l'astensionismo lo faccio volentieri. Gli attori americani nel 2008 ne fecero una geniale. Se qualcuno chiedesse agli atleti olimpici di farne una uguale in Italia, io ci sono. Sono d'accordo con quello che ha detto Benigni in tv: andate a votare, il voto è uno strumento importantissimo”.

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