Battaglia in senato, ma sui caricatori…

… nulla si può (o quasi), contro la volontà del ministero. Almeno per il momento, perché sembra che i senatori Divina e Bonfrisco, nonché Anpam siano determinati ad appellarsi all’Europa. Intanto pubblichiamo il primo parere della commissione e quello verbalizzato che poi sarò approvato. Poi successive valutazioni…

La 1ª Commissione permanente Affari costituzionali ha ieri sera espresso il parere sul decreto correttivo del 204, la commissione affari costituzionali della camera non avrà tempo per esprimere il parere, pertanto viene acquisito solo il parere della commissione del senato e oggi sarà approvato.

Come era stato anticipato nei giorni scorsi, sono state stralciate alcune norme, e si è votato su quelle con prescrizioni. Sulla questione caricatori lo scontro è stato duro, con osservazioni pesanti. Tuttavia nella commissione presieduta dal senatore pd Anna Finocchiaro e con relatore Maurizio Migliavacca dello stesso partito, il parere negativo della maggioranza, costituita da pd, m5s e sel ha fatto sì non solo che alla fine la situazione non fosse modificata rispetto all’originale formulazione, ma le osservazioni presentate, dai “nostri” Sergio Divina (lega) e Cinzia Bonfrisco (pdl), che in buona sostanza aprono la porta a un immediato ricorso in Europa, non siano state nemmeno allegate, come invece sembrava previsto. Quindi, ancora, non si può importare e vendere (ma chi le ha le può detenere ed è consentita la cessione fra privati) un’arma comune con caricatore a più di 5 colpi se lunga, o 15 se corta e che quindi sono soggetti allo stesso regime i caricatori con capacità superiore. In ogni caso, non è detta l'ultima parola, in quanto la commissione ha comunque delegato al Governo di valutare "in una prospettiva organica e sistematica, tutte le problematiche sottese alla disposizione in esame, in riferimento e in coerenza alla direttiva europea";

Con riferimento alla previsione dell'obbligo, per i detentori di armi, di presentare una tantum, entro un anno dall'entrata in vigore  della disposizione, il certificato medico che attesti l'idoneità al possesso delle armi, la commissione ha prescritto che la disposizione sia riformulata con l’attribuzione, a tutela dei detentori di armi, di un termine più ampio per la produzione del certificato e comunque con il riconoscimento di una presentazione in sanatoria a seguito della diffida dell’amministrazione.

Il decreto, poi, demanda a uno o più altri decreti del ministro dell'Interno la determinazione delle modalità di custodia delle armi, "anche in relazione al numero di armi detenute, ivi compresi sistemi di sicurezza elettronici o di difesa passivada adottare in tempi brevi per fornire ai detentori di armi indicazioni chiare circa le modalità di detenzione e custodia, anche in considerazione del fatto che l’omessa custodia di armi è già sanzionata penalmente".

La commissione ha sostanzialmente garantito la libertà di accesso al mercato per i poligoni privati: un successivo provvedimento dovrà tenere conto dello schema di regolamento già concertato tra l’Associazione dei poligoni privati, l’Associazione nazionale produttori armi e munizioni, Assoarmieri, il Consorzio nazionale armaioli, la Federazione italiana tiro a volo, la Federazione italiana tiro dinamico e sportivo e la Federazione italiana tiro a lunga distanza e i competenti uffici del Ministero dell’interno. Alo stesso modo, “pari opportunità di accesso, nella gestione delle attività di rilascio della certificazione, a tutti i soggetti di diritto privato operanti sul mercato”.

Ha, infine, rimandato a una, futura, disciplina più dettagliata degli strumenti che lanciano capsule sferiche marcatrici biodegradabili (Paintball).