Aumenta l’aiuto militare italiano ai curdi

Dopo le mitragliatrici Mg 42 e il munizionamento ex sovietico, il contributo dell’Italia per l’autodifesa dei curdi dalla pressione degli integralisti islamici dell’Isis aumenterà sensibilmente nei prossimi mesi

Dopo le mitragliatrici Mg 42 e il munizionamento ex sovietico, il contributo dell’Italia per l’autodifesa dei curdi dalla pressione degli integralisti islamici dell’Isis aumenterà sensibilmente nei prossimi mesi. Secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, il governo italiano prevede di fornire ai curdi ulteriori stock di munizioni compatibili per le armi ex sovietiche, provenienti dal materiale confiscato nel 1994, più armi, munizioni controcarro e veicoli blindati in uso all’esercito italiano e giudicati “cedibili”. Previsto anche l’invio di mezzi aerei, sotto forma di un aerorifornitore Kc-767 per il rifornimento in volo degli aerei della coalizione, due droni Predator per la ricognizione e una cellula di ufficiali per la pianificazione. In seguito, potranno essere inviati anche 200 militari per l’addestramento e la formazione dei militari locali, che sarebbero dispiegati nella zona di Erbil, più 80 “consiglieri militari”. Per l’addestramento all’uso dei sistemi d’arma che gli abbiamo ceduto (e gli cederemo), inoltre, giungeranno in Italia alcuni militari curdi. «Di fronte ai massacri perpetrati dall’Isis contro civili inermi abbiamo il dovere morale di reagire, di non girare la faccia dall’altra parte», ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso dell’audizione. «Da circa due mesi – ha aggiunto Pinotti – l’avanzata in Iraq e in Siria delle forze militari del cosiddetto “Stato islamico”, accompagnata da indicibili violenze compiute indifferentemente contro i civili inermi e contro i militari fatti prigionieri, ha imposto a tutti noi di tornare a occuparci di questa regione del mondo».