Armi e Tiro di marzo 2010

Il sommario e l’editoriale

Per gli appassionati di armi fini, il numero di marzo di Armi e Tiro è da non perdere: alla scoperta dei sovrapposti Fabbri, realizzati con materiali e tecniche modernissime rispettando, però, schemi meccanici tradizionali e finiture da sogno. Per i divi americani, sono un must! Più “umano”, e per tutte le tasche, il piccolo di casa Yildiz, il sovrapposto Spz-M36 calibro 36 magnum. Canna liscia anche per l’aria compressa: abbiamo provato la carabina Gamo Viper express calibro 5,5 mm, capace di sparare sia i diabolo tradizionali, sia una rosa di 20 pallini calibro 2 mm. Tra le armi corte, la semiauto entry level ma dalle caratteristiche di affidabilità e precisione tutt’altro che disprezzabili, la Trabzon Smartreloader Sr 612 Challenge calibro 9×21. Per gli appassionati di long range shooting, piatto ricchissimo: in anteprima assoluta, la Remington 700 Mlr calibro .338 Lapua magnum, e la monocolpo Alpa arms 5 Diamondback calibro 7 mm Wsm. Più classico il sovrapposto a canna rigata Fausti Class Express calibro .30-06, a tutto spasso (ma con classe) la Walther Colt M4 calibro .22 lr. Per la rubrica Ex ordinanza e collezione, viaggio indietro nel tempo fino alla guerra di secessione americana: perché le rivoluzionarie palle Minié contarono così poco? Cronaca di uno dei più grossi sprechi della storia.

E poi lo speciale sugli “angeli custodi” di Malpensa, le più interessanti sentenze dai tribunali, Cos’è e come si calcola il free bore, la ricarica del .38 S.&W., i test degli accessori, la caccia al cinghiale nel Senese e molto altro ancora. Festa grande con Armi e Tiro in edicola!

Come piace al ministro?

 

Di Massimo Vallini

 

I problemi della caccia appassionano l’Italia? A giudicare dall’Auditel no. Per la puntata di “Porta a porta” trasmessa su RaiUno il 15 febbraio, dedicata all’argomento, ha dichiarato un’audience di 1.167.000 telespettatori con uno share del 10,9%. La media degli ascolti di seconda serata della stagione precedente attribuiva alla trasmissione di Bruno Vespa il 17,50% di share (con punte fino al 19,16%) con 1.425.000 telespettatori. È, però, la prima volta che i cacciatori raggiungono la seconda serata più importante della televisione rappresentati anche degnamente. Questo dopo innumerevoli polemiche strumentali su una supposta deregulation della stagione introdotta al senato (niente paura: leggete la verità vera nelle pagine che seguono).

Tra gli ambientalisti è sempre in voga, tuttavia mi sembra stupido temere ancora le minacce di referendum: fa esclusivamente il gioco di chi vuole cancellare la caccia. Se i cacciatori si accordano tra loro, persino i sondaggi elaborati dai vari siti più o meno dichiaratamente anticaccia (virgilio.it, per esempio) possono risolversi invece a suo favore. Anche se, poi, ottengono il minimo clamore possibile…

L’articolo 38 della legge comunitaria al centro della contesa recepisce la direttiva 79/409/Cee e permette di adeguare il prelievo venatorio per alcune specie alle loro specificità biologiche, in relazione al periodo di nidificazione e di migrazione e delle diversità locali. “L’effetto dell’emendamento al Senato”, ha detto il senatore Franco Orsi, “comporterà che alcune specie avranno 10-20 giorni di caccia non in più, ma spostata verso febbraio, mentre altre specie avranno qualche giorno di meno”. La sua collega di partito, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha vissuto alcune modifiche introdotte sul testo inizialmente concordato come un “colpo di mano” e si è impuntata sul fatto che il parere dell’Ispra sia “vincolante” e non “solo obbligatorio” rispetto alla rimodulazione dei tempi di caccia. Orsi è stato conciliante: “Siccome siamo tutti interessati, perché questo è il futuro della caccia, se il ministro dell’Ambiente ritiene di imporre alla camera che il parere dell’Ispra diventi vincolante, riservandosi il diritto di approvare definitivamente gli studi biologici necessari per poter muovere i calendari operati dalle regioni, credo che sia ragionevole”.

Mi permetterà il senatore Orsi (che ho comunque apprezzato): bando alla moderazione e alle cautele. Non se n’è poste la Prestigiacomo: ha detto, in estrema sintesi, che la caccia per lei ha ragione di esistere soltanto nella misura in cui ha la funzione ecologica di “calmierare” l’invadenza della fauna. La caccia è questo ma, soprattutto, tanto altro. E sembra veramente difficile farla ragionare. Forse potranno riuscirci i numerosi suoi corregionali della Federazione siciliana della caccia o quelli dell’Associazione siciliana caccia e natura. L’articolo 38 “concordato” come piace al ministro sarà approvato, ma non posso credere che il rischio sia davvero quello della radicalizzazione dello scontro, come ha paventato il ministro, quando gli ambientalisti che così male hanno fatto al governo del Paese fino al 2008, non hanno più uno straccio di rappresentanza parlamentare e non possono che agitare solo e sempre lo spauracchio del referendum. O quello della disinformazione. Non deve più succedere che ogni accenno di variazione legislativa sulla caccia sia l’occasione per riaprire il dibattito caccia sì-caccia no. Il problema non tocca gli italiani più di tanto: lo dice anche l’Auditel.

Oggi ci sono altri problemi. C’è Termini imerese (Pa), c’è il dissesto idrogeologico per esempio a San Fratello (ancora in Sicilia). Il ministro potrebbe contare su un appoggio maggiore e migliore se si dedicasse di più alla sua regione, senza moralismi di facciata. E dovrebbe rispetto alle giuste rivendicazioni di una categoria di cittadini che da una ventina d’anni subisce una campagna denigratoria che l’ha dipinta come il male assoluto nei confronti dell’opinione pubblica.

I lettori che non amano la caccia hanno tutto il mio rispetto. E mi spiace se insisto sull’argomento. Però valutino attentamente che in ballo non c’è soltanto l’attività venatoria: anti caccia e animalisti usano sempre più spesso l’argomento per attaccare anche chi usa le armi da fuoco con finalità sportive.

Allegato alla rivista di Armi e Tiro di marzo, il consueto appuntamento immancabile per gli appassionati del tiro: il Supercalendario che fornisce tutte le informazioni per partecipare alle oltre 600 gare del 2010, sia delle specialità delle federazioni del Coni, sia di tutte le altre federazioni sportive del nostro mondo. Il Tiro dinamico, l’avancarica, il tiro accademico, la Fidasc e, naturalmente, le specialità di Armi e Tiro: Production .22, Tiro cacciatori, Cinghiale corrente e il nuovissimo tiro a lunga distanza. Qualunque sia la vostra passione, Armi e Tiro c’è!