Armi comuni e da guerra a Milano

Oggi alle 11, al palazzo di giustizia di Milano si è svolto un convegno, organizzato dall’avvocato Antonio Bana (presidente di Assoarmieri), che ha affrontato il difficile tema della differenziazione tra le armi comuni e quelle da guerra. Il convegno ha preso spunto dalla presentazione del manuale giuridico “Armi e munizioni comuni e da guerra” scritto da Claudio Lo Curto

Oggi alle 11, al palazzo di giustizia di Milano si è svolto un convegno, organizzato dall'avvocato Antonio Bana (presidente di Assoarmieri), che ha affrontato il difficile tema della differenziazione tra le armi comuni e quelle da guerra. Il convegno ha preso spunto dalla presentazione del manuale giuridico "Armi e munizioni comuni e da guerra" (qui sotto la copertina) scritto da Claudio Lo Curto (avvocato generale della Repubblica presso la sezione distaccata di corte d'appello di Sassari) e, grazie alla partecipazione in qualità di correlatori del sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Genova, Biagio Mazzeo, e del Gip presso il tribunale di Milano Andrea Ghinetti, ha consentito ai giovani praticanti la professione di avvocato, di avere una infarinatura più che qualificata su una materia oggettivamente complessa. In particolare, i relatori hanno tracciato con precisione le alterne vicende del famigerato "9 mm parabellum" nelle corti di giustizia italiane, fino a giungere alla disciplina attuale, fissata dal decreto legislativo 204/10. Una situazione della quale in particolare Lo Curto ha denunciato i limiti, in particolare per quanto riguarda il metodo con cui il ministero dell'Interno è riuscito a scavalcare i confini della legge di delega e bypassare le indicazioni ricevute dal parlamento. 

 

Nella foto di apertura: da sinistra Antonio Bana, avvocato e presidente di Assoarmieri; Biagio Mazzeo, sostituto procuratore a Genova; Claudio Lo Curto, avvocato generale della Repubblica alla corte d'appello di Sassari; Andrea Ghinetti, Gip presso il tribunale di Milano.