Aria compressa: il pallino del futuro si chiama slug

Nel panorama delle carabine ad aria compressa e, in particolare, delle Pcp ad alta e altissima potenza, l’era del classico pallino “diabolo” potrebbe essere giunta al termine, a favore di un pallino concettualmente nuovo, che si chiama “slug”. Si tratta di un pallino completamente nuovo, che sta molto rapidamente soppiantando (almeno all’estero) il classico “diabolo” che per decenni ha rappresentato il binomio inscindibile con l’aria compressa. Ma che cosa è questo “slug”? E perché dovrebbe essere preferibile rispetto al classico “diabolo”?

Il diabolo e i suoi limiti
Il pallino “diabolo” si riconosce immediatamente per la struttura a doppio cono convergente, destinata in origine a garantire una stabilizzazione in volo tanto nelle canne rigate, quanto nelle canne ad anima liscia. Inoltre la “gonna” inferiore del pallino, con base cava, espandendosi sotto la spinta dell’aria compressa garantisce una perfetta tenuta con l’anima della canna e con le rigature. Nelle armi ad aria precompressa ad alta potenza, per garantire una sufficiente velocità ed energia terminale sulle lunghe distanze si è progressivamente aumentato il peso di questi pallini, intervenendo sulla parte frontale, alla quale è stato dato un profilo ogivale (domed) sempre più allungato. Malgrado questo intervento tecnico, con il crescere della potenza (e velocità) delle moderne carabine Pcp, ci si è resi conto che era proprio la struttura intrinseca del pallino a essere giunta al limite delle sue possibilità. Da qui, la necessità di ripensare completamente il pallino in sé.

Lo Slug e i suoi vantaggi
Il pallino “slug” è completamente differente rispetto al diabolo, in quanto ha un profilo prettamente ogivale, come un proiettile per pistola semiautomatica. Negli impieghi venatori, il pallino slug prevede anche una punta cava, così come anche la base vanta una certa concavità, meno accentuata però rispetto alla “gonna” del vecchio diabolo. Quali sono i vantaggi di questa configurazione? Innanzi tutto quella di avere un coefficiente balistico radicalmente migliore (quindi più basso), il che ovviamente comporta una maggiore aerodinamicità e una minor perdita di velocità a causa dell’attrito con l’aria. Con la struttura del pallino “slug” inoltre è possibile avere pesi ancora superiori, a vantaggio di una maggior quantità di moto e, quindi, di una maggior conservazione della velocità residua. Il pallino slug consente inoltre una maggior stabilità in volo nel critico punto di passaggio tra una velocità supersonica e una subsonica.
I limiti intrinseci dello Slug sono, invece, rappresentati dal fatto che la corretta stabilizzazione del pallino avviene sulla distanza, quindi paradossalmente uno “slug” potrebbe riuscire a dare migliori rosate a 100 metri rispetto a quelle a 50 metri; inoltre il pallino garantisce buoni risultati a partire dal calibro 5,5 mm in su, e con potenze dai 40 joule a salire. Lo slug può dare buoni risultati anche in canne tradizionali per carabina Pcp ma, in linea di principio, garantirà una precisione ottimale con passi di rigatura più veloci, quindi avrà il massimo rendimento con carabine di nuova generazione con canne specificamente sviluppate per questo tipo di pallino (come le moderne generazioni delle carabine Fx).
In particolare per chi esercita la caccia o il tiro sportivo con l’aria compressa alle lunghe o lunghissime distanze (100 metri e oltre), per i motivi esposti, lo slug rappresenta il futuro ed è logico attendersi che spodesti nettamente il diabolo: quest’ultimo resterà invece incontrastato padrone delle armi ad aria compressa di bassa e media potenza, di piccolo e medio calibro per le distanze normali (25-50 metri).