Argento e oro nel Trap a Minsk

«È stata veramente brava. Medaglia sudata ma meritatissima». Queste le parole del Ct della Fossa olimpica Albano Pera a commento dell’argento conquistato da Jessica Rossi nella finale femminile di Trap nella Terza prova di Coppa del mondo a Minsk. La diciassettenne bolognese, qualificatasi con il secondo miglior punteggio, in finale ha dovuto combattere, oltre che con le avversarie, anche con una bufera di vento e pioggia. Inanellati sei zeri nei primi otto p… [

] «È stata veramente brava. Medaglia sudata ma meritatissima». Queste le parole del Ct della Fossa olimpica Albano Pera a commento dell’argento conquistato da Jessica Rossi nella finale femminile di Trap nella Terza prova di Coppa del mondo a Minsk. La diciassettenne bolognese, qualificatasi con il secondo miglior punteggio, in finale ha dovuto combattere, oltre che con le avversarie, anche con una bufera di vento e pioggia. Inanellati sei zeri nei primi otto piattelli, la Rossi ha saputo riprendere il controllo e ha chiuso la serie decisiva con 88 centri su 100, a due piattelli di distanza dalla vincitrice, la cinese Yingzi Liu (90), e a pari merito con due tiratrici di alto calibro come la tedesca Susanne Kiermayer e la slovacca Zuzana Stefecekova. Nello shoot-off Jessica ha regolato le due campionesse conquistando così la medaglia d’argento. Decisamente più condizionate dal brutto tempo le altre due italiane in gara. Deborah Gelisio (Forestale) chiude 17ª con 63 centri su 75 e Marina Moioli di Bergamo è 19ª con 61. Giovanni Pellielo (Fiamme Azzurre) di Vercelli chiude il primo giorno di qualificazione con lo score di 73 su 75, ad un solo piattello di distanza dai migliori, l’indiano Sandhu e l’americano Wallace che si attestano a 74. Ottime speranze di finale anche per Erminio Frasca (Fiamme Oro) di Latina e Massimo Fabbrizi (Carabinieri) di Ascoli Piceno che chiudono con 70. Domani ultimi 50 piattelli di qualificazione e 25 di finale per i migliori sei. Giovanni Pellielo ha invece conquistato l’oro nel Trap maschile: entrato con 122 in finale, con un piattello di ritardo dietro un altro mostro sacro, suo eterno rivale, l’australiano Michael Diamond, l’azzurro si è rimesso a sparare come aveva fatto lo scorso anno sullo stesso campo, dove aveva conquistato il suo settimo trofeo di cristallo. Non ha sbagliato nulla nella serie di finale, ha chiuso con un 25/25 parziale e un 147 totale, che è inferiore di due piattelli al record del mondo. La gara è stata falcidiata da una pioggia fredda e copiosa. Un 147 in queste condizioni è un risultato doc. «Ho sparato bene», si schermisce lui, «Certo le condizioni climatiche erano quasi proibitive, è andata bene». Pera, il ct, è soddisfattissimo: «Abbiamo sparato bene, Giovanni è stato bravissimo, ma non va dimenticato che Massimo Fabbrizi, dopo aver vinto tre settimane fa la prova di Monaco di Baviera, è entrato in finale qui. Il suo sesto è buono. È in ritardo Erminio Frasca, oggi quindicesimo, ma ho fiducia che anche lui crescerà per l’europeo di luglio e il mondiale che seguirà».