Arcicaccia risponde ai Verdi

«Pecoraro Scanio non faccia di tutta l’erba un fascio», condannando in blocco tutte le deroghe regionali alla legge sulla caccia. Lo ha detto il presidente dell’Arcicaccia Osvaldo Veneziano, commentando le dichiarazioni del leader dei Verdi. «Le primarie non possono diventare l’occasione per spararla più grossa. Noi», aggiunge, «abbiamo apprezzato la battaglia unitaria per la difesa e l’applicazione della legge 157/92 dell’intero schieramento che si riconosce nell… «Pecoraro Scanio non faccia di tutta l’erba un fascio», condannando in blocco tutte le deroghe regionali alla legge sulla caccia. Lo ha detto il presidente dell’Arcicaccia Osvaldo Veneziano, commentando le dichiarazioni del leader dei Verdi. «Le primarie non possono diventare l’occasione per spararla più grossa. Noi», aggiunge, «abbiamo apprezzato la battaglia unitaria per la difesa e l’applicazione della legge 157/92 dell’intero schieramento che si riconosce nell’Unione e la coerenza dei Verdi, che, a quanto riportato dalla stampa, lo stesso on. Pecoraro Scanio ricorda ogni qualvolta vuol convincere i suoi alleati della coalizione dell’importanza della mediazione per essere uniti. È il metodo che più hanno dimostrato di gradire gli elettori anche nelle ultime tornate elettorali e che sarebbe anche quello richiesto a chi vuole candidarsi al governo del Paese con qualche speranza di successo». «A oggi», continua Veneziano, «molto si è fatto, anche se non tutto. Si è realizzata complessivamente una migliore e coerente applicazione nelle regioni già con i calendari venatori 2005 ove i Verdi sono nelle maggioranze di governo. Grazie all’impegno degli assessori alla caccia del partito di Pecoraro Scanio, molto si può fare per migliorare ovvero avviare una buona gestione faunistica e rafforzare la caccia eco-compatibile. Assumere i toni radicali degli ultras del partito dei cacciatori, partecipare al coro di fanatici che manifestano, protestano contro le regioni senza valutare nel merito le differenze di contenuti contribuisce a “inquinare” i giudizi e ripropone solo lo schema del doppio estremismo, che ha storicamente contribuito alla marginalizzazione e alla sconfitta delle politiche ambientaliste. Non giova all’Italia tornare a vecchi schemi e forse neppure ai Verdi e al suo presidente un impraticabile radicalismo di facciata. È il suo agire in politica», ha concluso il presidente dell’associaizone venatoria, «che ce lo insegna».