Anlc: urge snellire procedura per caccia alla volpe in Umbria

l’Anlc ha diramato un comunicato, nel quale esprime dubbi e perplessità sulla procedura per la caccia alla volpe in Umbria. “Dal prossimo 1° gennaio 2009”, si legge, “avranno luogo, come di consuetudine e come disposto dal calendario venatorio, le battute di caccia alla volpe con uso del cane da seguita o da tana, previa autorizzazione degli Ambiti territoriali di caccia. Tale pratica riveste una particolare importanza per limitare la presenza della specie “oppor… l’Anlc ha diramato un comunicato, nel quale esprime dubbi e perplessità sulla procedura per la caccia alla volpe in Umbria. “Dal prossimo 1° gennaio 2009”, si legge, “avranno luogo, come di consuetudine e come disposto dal calendario venatorio, le battute di caccia alla volpe con uso del cane da seguita o da tana, previa autorizzazione degli Ambiti territoriali di caccia. Tale pratica riveste una particolare importanza per limitare la presenza della specie “opportunista” nel territorio a caccia programmata, dove è impossibile intervenire nel periodo febbraio-agosto, quando l’attività venatoria è di fatto vietata. È quindi necessario, a nostro avviso, snellire le procedure burocratiche per l’ottenimento delle previste autorizzazioni e incentivare quanto più possibile i cacciatori interessati a tale forma regolamentata di caccia, data la forte espansione della volpe, che ha colonizzato tutto il territorio regionale e non ha di fatto predatori naturali che ne contengano la popolazione e, di conseguenza, i danni provocati alla fauna selvatica di interesse venatorio. Nella passata stagione venatoria la richiesta della prevista autorizzazione ha incontrato due “ostacoli” burocratici incomprensibili relativi, il primo all’obbligatorietà di avere al seguito, nel corso delle battute, una Guardia Volontaria Venatoria (Atc Pg 1 e Atc Pg 2) e il secondo (inventato dall’Atc Pg 2), di costringere i gruppi di cacciatori intenzionati ad effettuare le battute a chiedere l’intervento dei Presidenti delle Associazioni Venatorie Comunali per la compilazione e l’inoltro delle domande. Entrando nel merito delle due decisioni imposte dagli Atc ricordiamo che, per quanto concerne la presenza di una Guardia volontaria venatoria che controlli la “regolarità” della battuta, due sono le considerazioni da fare: non si conoscono le motivazioni legislative che hanno suggerito tale procedura, in quanto le battute alla volpe rientrano nel normale svolgimento dell’attività venatoria e la richiesta dell’autorizzazione è prevista solo per l’utilizzo dei cani e per la caccia in forma vagante che, nel mese di gennaio, sono pratiche vincolate al rispetto di norme codificate dal calendario; nel mese di gennaio non saranno ancora pronti i Decreti consegnati dalle G.G.V.V alla Provincia per i previsti rinnovi biennali e questo può limitare l’organizzazione delle necessarie battute. Per quanto concerne invece il vincolo della domanda da presentare solo tramite i Presidenti delle Associazioni venatorie Comunali, vogliamo ricordare al Presidente dell’ATC PG 2 che i gruppi di cacciatori che si costituiscono sono in genere “Gruppi Interassociativi”, in grado di assolvere tranquillamente agli obblighi previsti in fase di compilazione dei moduli nella sede che ritengono più opportuna e comoda. Da chi rappresenta i cacciatori pretenderemmo la tutela della categoria e non pensare che “troppa libertà e permissività” favoriscano atti di bracconaggio, il bracconaggio si previene e si combatte con altri metodi”.