Anche l’Auda dice la sua

La posizione di Auda dopo il convegno di Bruxelles del 16 novembre sulla direttiva “disarmista”

Pubblichiamo quanto scrive Maurizio Piccolo, socio fondatore di Auda (Associaizone utenti delle armi): “Il Convegno promosso da Ecr, Mep e Firearms United, ha evidenziato una grave stranezza al suo interno. La Commissione Imco, presieduta da Vicky Ford di nazionalità inglese come il suo collega Julian King, in seno al Convegno ha proposto la messa al bando di qualunque tipo di arma di derivazione Ak/Ar(anche quelle di derivazione civile).

Premesso che le leggi sul controllo delle armi proclamano colpevoli i cittadini che non hanno commesso alcun crimine e individuano un reato in assenza di vittime, negare a un cittadino onesto il diritto di avere un’arma per il solo timore delle sue azioni future significa introdurre nell’ordinamento giuridico un principio contrario a ogni logica.

Alla luce di quanto sopra evidenziato, nasce spontanea l’osservazione: possedere armi è un diritto in sé ed è praticamente richiesto affinché un cittadino possa esercitare il diritto all’autodifesa, complemento e garanzia a favore della proprietà privata.

Con molta probabilità la presidentessa della Commissione Imco, sull’onda di quanto avvenuto in Gran Bretagna dove è stato vietato il possesso delle armi a seguito del massacro di Dunblane (da parte di un giovane assassino che uccise sedici bambini e un insegnante), ha inteso proporre il disarmo di alcuni modelli di armi di derivazione civile anche nell’Unione europea.

La Gran Bretagna è una delle nazioni che hanno legiferato sul disarmo dei propri cittadini ed oggi si ritrova a elevato rischio di aggressioni e furti.

La Ford, dunque si è posizionata sulla stessa onda della Gran Bretagna, ossia del proprio Paese e questa cosa è inaccettabile sotto il profilo giuridico. Non dovrebbe, infatti essere lei a presiedere la Commissione di Bruxelles in questo frangente essendo la sua nazione l’unica in Europa ad avere una legge così restrittiva nei confronti delle armi che si è rivelata perdente per la garanzia della sicurezza in Gran Bretagna.

Con probabilità la Ford, come tutti gli inglesi, non hanno riflettuto che un’arma da fuoco non è diversa da una spada, da una forchetta, da un’automobile e non hanno consultato le statistiche in base alle quali la Gran Bretagna ha avuto un aumento dei delitti al ritiro delle armi ai civili.

Un’arma è semplicemente un oggetto, non gode di volontà propria, non è in grado di muoversi in maniera autonoma, o di decidere che cosa potrà fare in futuro.

Tutto dipende dalla volontà, dall’intelligenza e dalle intenzioni del proprietario”.