A che punto è la riforma sulle armi corte in 9×19?

Uno dei temi ricorrenti sui social è costituito dall’interesse, dalla curiosità, per gli appassionati d’armi, di conoscere come stia andando l’iter di approvazione della legge che contiene il famoso emendamento proposto dal senatore di Fratelli d’Italia Giovan Battista Fazzolari, sulla rimozione del divieto di commercializzazione delle armi corte in 9×19 mm. 

Come è noto, questo divieto è previsto solo in Italia tra tutti i Paesi dell’Unione europea, non ha alcuna valenza in termini di sicurezza pubblica (giacché esistono in commercio calibri di potenza ben superiore e, addirittura, il calibro è già da anni ammesso nelle armi lunghe) e comporta solo ostacoli per quanto riguarda la partecipazione di sportivi stranieri alle competizioni internazionali sul suolo italiano, delle specialità del tiro action. 

L’emendamento volto a eliminare questo divieto è stato ammesso, e approvato a inizio estate, nel ddl dal titolo “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2019-2020”, quando è approdato in Senato dopo una prima approvazione da parte della Camera dei deputati. In particolare, prima di essere sottoposto al vaglio da parte di tutto il Senato, il ddl è stato sottoposto all’esame da parte di una delle sue commissioni parlamentari permanenti (la XIV, quella per le politiche dell’Unione europea) in sede referente. La Commissione ha predisposto una serie di emendamenti al testo base (tra cui quello sul 9×19) e ha concluso il proprio esame lo scorso 22 settembre. Adesso la parola passerà all’aula del senato nel suo complesso, che sarà chiamata ad approvare gli emendamenti proposti e il testo nella sua totalità. Una volta fatto ciò, essendo stato modificato il testo che fu approvato dalla camera all’inizio dell’anno, il ddl dovrà tornare alla Camera, la quale potrà (ed è l’ipotesi più probabile) approvarlo così come è, facendolo diventare a tutti gli effetti legge, oppure potrà proporre ulteriori emendamenti, in tal caso dovrà tornare nuovamente in Senato per l’approvazione definitiva. Secondo gli addetti ai lavori, l’approvazione da parte del Senato potrebbe giungere già entro la fine del mese di ottobre e l’approvazione definitiva, se la Camera non dovesse avanzare ulteriori emendamenti, dovrebbe verificarsi entro la fine del 2021. 

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