Danni alla Brambilla: prima udienza

Il partito Caccia Ambiente fa sapere che si è tenuta la prima udienza del giudizio intentato da Caccia Ambiente contro il ministro Brambilla e il prof.Veronesi. L’avvocatura di stato ha chiesto che il giudizio sia trasmesso alla camera per la prescritta autorizzazione. Il magistrato ha inteso riservarsi la decisione concedendo alle parti 30 giorni per il deposito

La direzione nazionale del partito Caccia Ambiente comunica che "si è tenuta ieri presso il tribunale di Salerno, innanzi al magistrato designato, la prima udienza del giudizio intentato da Caccia Ambiente contro il ministro Brambilla e il prof.Veronesi. Erano presenti i legali di Caccia Ambiente, quelli del Cpa nonché il difensore di tutti i cacciatori che, numerosi, hanno deciso di intervenire nel processo.

Assente, invece, il prof.Veronesi (assenza che in termini tecnici viene definita contumacia) che ha, probabilmente, voluto far intendere che la sua personalità è al di sopra anche di una chiamata innanzi a un magistrato della Repubblica.

Nel corso dell’udienza il magistrato ha ritenuto utile accogliere, preliminarmente, l’espressa richiesta del nostro segretario tesa ad essere ascoltato in ordine all’anomala costituzione del ministro attraverso l’avvocatura di stato e non mediante un difensore di propria fiducia.

Per tale motivo l’avv. Dente ha illustrato il perché le dichiarazioni della Brambilla – espresse fuori dall’attività di parlamentare e di ministro – dovevano intendersi ( nel loro contenuto offensivo ) come strettamente personali e, dunque, da circoscriversi solo alla persona e non alla sua funzione di ministro. Motivo per il quale – concludeva l’avv.Dente – la costituzione non solo doveva ritenersi nulla, e quindi anche per la Brambilla bisognava dichiararsi la contumacia, ma addirittura poteva profilarsi un abuso di ufficio nel momento in cui (con una difesa gratuita, non dovuta e a spese dei cittadini) si profilava, per il ministro, un indebito vantaggio.

Sulla stessa linea concludevano anche gli avvocati del Cpa e quelli dei soggetti intervenuti, mentre l’avvocatura di stato insistendo per la tesi che le dichiarazioni erano rese nell’esercizio di funzioni ministeriali, chiedeva che il giudizio fosse trasmesso (oramai è moda!) alla Camera per la prescritta autorizzazione.

Sul punto il magistrato ha inteso riservarsi la decisione concedendo alle parti 30 giorni per il deposito di ulteriori scritti difensivi. Vi terremo informati per il prosieguo".