Carri e artiglierie italiani da rottamare

Secondo una nota ufficiale diffusa alcune settimane fa dall’allora sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, la situazione dei carri armati e delle artiglierie in servizio nell’esercito italiano sarebbe piuttosto sconfortante

 

Secondo una nota ufficiale diffusa alcune settimane fa dall’allora sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, la situazione dei carri armati e delle artiglierie in servizio nell’esercito italiano sarebbe piuttosto sconfortante. Secondo la nota, infatti, oltre la metà dei carri armati italiani sarebbe in condizioni di fuori uso e un’ulteriore aliquota sarebbe destinata alla rottamazione entro qualche anno. Per quanto riguarda i veicoli corazzati da combattimento, l’aliquota di materiali fuori uso è di due ogni dieci. Oltre la metà delle artiglierie, inoltre, è da considerarsi fuori servizio e non più utilizzabile. A far da contraltare per questo sfacelo (determinato però, in buona parte, dal mutamento degli scenari operativi degli ultimi anni), l’eccellente stato di mantenimento delle attrezzature della marina militare e dell’aeronautica. Per quanto riguarda quest’ultima, però, i suoi più recenti “gioielli”, cioè i droni Predator B, hanno subito un “tasso d’usura” decisamente elevato, considerando che dei sei esemplari entrati in servizio nel 2010, due sono già andati distrutti.