Le B7? Mai usate!

Lo studio di un esperto della polizia scientifica conferma senza possibilità di dubbio: in nessuno degli attentati terroristici dalla fondazione dell’Isis sono state usate né carabine B7, né armi demilitarizzate. Le teorie della Commissione europea smentite ancora una volta!

Nella conferenza di venerdì all'Università Cattolica, per la presentazione dei risultati della ricerca di Transcrime sul traffico di armi, importantissimo è stato il contributo di Dario Redaelli, esperto in materia di investigazioni scientifiche della polizia di Stato, il quale ha fornito uno studio sulle armi utilizzate in tutti gli attentati terroristici verificatisi in Occidente dalla fondazione dello Stato islamico a oggi. Il primo dato di grande interesse è che su 31 attentati mortali, solo in 9 casi si è verificato l'utilizzo di armi da fuoco: negli altri casi è stato utilizzato esplosivo o mezzi differenti (a Nizza, per esempio, un camion!). Ma l'aspetto più rilevante è che dall'analisi tecnico-scientifica delle armi utilizzate dagli attentatori, si è potuto confermare che in 8 casi su 9 si trattava di derivati dell'Ak 47 o direttamente di provenienza illecita, o frutto di riattivazione di armi per uso scenico (quelle armi modificate per sparare solo a salve, che in alcuni Paesi come la Slovacchia fino a poche settimane fa erano di libera vendita). Nel nono caso, l'attentato di Copenhagen, è stato utilizzato un Ar15 militare, rubato dalla casa di un appartenente alla guardia d'onore danese. Quindi, in nessuno dei casi in cui sono state usate armi da fuoco, sono state usate armi della categoria B7, ovvero le temutissime (dagli euroburocrati) carabine civili "di aspetto militare", né tantomeno sono state usate armi demilitarizzate. Insomma, si è potuto dimostrare concretamente, con uno studio analitico e sopratutto ufficiale, che la teoria complottista della Commissione europea, secondo cui le armi B7 costituirebbero un rischio inaccettabile per la comunità, è completamente destituita di ogni fondamento e che è altrettanto falsa la teoria secondo cui sarebbero i collezionisti legittimi una delle fonti di approvvigionamento della criminalità o del terrorismo. VERGOGNA!