La Fidasc chiede chiarimenti al ministero

In merito alla famosa circolare dello scorso 20 maggio, secondo cui il porto di fucile per uso caccia è inefficace se la tassa non è pagata, il presidente della Fidasc chiede al ministero se possa almeno ritenersi valido per l’esercizio del tiro sportivo

Il presidente della Fidasc, Felice Buglione, ha inoltrato ieri al direttore dell'Ufficio per l'amministrazione generale – Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell'Interno, Castrese De Rosa, una richiesta di chiarimento in merito alla circolare 557/PAS/U/008463/10100.A(1)1 del 20 maggio scorso, secondo la quale se la tassa annuale di concessione governativa è scaduta, con il porto di fucile per uso caccia non è possibile svolgere le attività connesse alla titolarità del porto d'armi, come per esempio acquistare armi e munizioni. "L'aver specificato le attività connesse (acquisto armi e munizioni)", si legge nella richiesta di Buglione, "e non aver riportato un riferimento all'esercizio del tiro sportivo – attività altresì ritenuta connessa al possesso del porto d'armi – presupporrebbe che ciò sia possibile a prescindere dal pagamento delle tasse di concessione governative. Sarebbe dirimente una precisazione in merito, per la quale ringrazio anticipatamente attesa l'importanza che l'argomento riveste per la Federazione italiana discipline con armi sportive da caccia, titolare di attività sportive di tiro su autorizzazione del comitato olimpico nazionale italiano".