Kite optics punta sul metallo

Da una giovane azienda belga, un cannocchiale variabile da battuta realizzato tutto in metallo. L'abbiamo testato sia in poligono sia a caccia sul cinghiale
Di Gianluigi Colli – foto Mateo Galuzzi

Il cannocchiale Kite Ksp Hd 1-6×24 è progettato in Belgio da Kite optics, azienda recentemente “imparentata” con Browning, e realizzato in Giappone: è un esempio di ottica di puntamento a largo campo di utilizzo.
A nullo o basso ingrandimento può essere considerata un vero e proprio punto rosso, a sei ingrandimenti si trasforma in una delle più classiche e diffuse ottiche europee.
Tutta l’ottica è realizzata in metallo (punto d’orgoglio dell’azienda), per garantire la massima resistenza e protezione ai componenti ottici e meccanici interni. Le lenti sono ad alta definizione e hanno subito i classici trattamenti sia contro i riflessi sia contro l’abrasione da elementi. Il trattamento delle lenti è denominato Mhr Advanced + e minimizza la dispersione della luce grazie a una sovrapposizione di 67 strati, contribuendo, così, a garantire una trasmissione di luce del 93 per cento su tutto lo spettro luminoso visibile e quindi una buona resa dei colori e dei dettagli. Permavision, invece, è denominato il trattamento esterno delle lenti che offre una migliore resistenza alle intemperie e agli elementi abrasivi. Si è scelto il reticolo 4i, che risulta essere gradito alla maggior parte degli utilizzatori, non solo per un’acquisizione più rapida del bersaglio in movimento, ma anche per la potente illuminazione, ben visibile anche in pieno giorno. Il punto luminoso rosso, infatti, è caratterizzato da una grande luminosità ai massimi valori della scala di regolazione. Il reticolo è posto sul secondo piano focale il che significa che le sue dimensioni non variano al variare degli ingrandimenti, garantendo quindi la minima copertura del bersaglio, dote che si rileva fondamentale nel tiro con bersaglio in movimento.
I tappi delle torrette sono ben realizzati, facili da usare e le regolazioni che si usano durante l’azione di caccia, cioè ingrandimenti e intensità della luce del dot, poste nelle posizioni canoniche sono ben utilizzabili anche indossando i guanti.
Inoltre l’interruttore del reostato dell’intensita della luce è dotato di stand-by tra una regolazione e l’altra, consentendo una maggior velocità di accensione e un risparmio della batteria. La regolazione delle diottrie è sufficiente per coprire tutti i comuni difetti della vista. Il campo visivo è di 38 metri a 100 metri con ingrandimento 1x, in linea con i miglior prodotti della categoria a cui appartiene.
Nella scelta di un’ottica da battuta il fattore determinante è proprio il campo visivo, che deve essere così ampio da permettere di acquisire il bersaglio in movimento e centrarlo in frazioni di secondo. Solo strumenti di altissima fascia e con costi in proporzione sono in possesso di campi visivi più ampi.
L’ottica è coperta da una garanzia a vita per le parti meccaniche e di tre anni per le parti elettroniche. Il servizio post-vendita offerto dal produttore è particolarmente interessante . È sufficente registrarsi nel sito della azienda belga per avere un rapporto diretto con il servizio di assistenza. Abbiamo montato l’ottica su un sovrapposto express Zoli Focus calibro .30R Blaser con attacco Mak dedicato alla bindella di 11 mm.
È subito evidente che non è l’attacco idoneo perché le levette di sgancio rapido interferiscono con la ghiera dell’intensita del dot.
Meglio disporre di attacchi fissi o con sgancio che lavora in orizzontale.
Dopo la taratura dell’ottica eseguiamo il test per verificare la precisione delle torrette di regolazione. I colpi nel bersaglio disegnano un quadrato decisamente buono considerando che a sparare è stato un express e non una carabina bolt-action. Le torrette, quindi, fanno esattamente ciò che promettono. La prova a caccia inizia una fredda mattina di dicembre: benché siano già le 8,30, i 5 gradi sotto lo zero non rendono gradevole la posta sotto un gruppo di querce. Il sole non ancora spuntato dalla collina di fronte rende necessario regolare l’intensità del dot quasi al minimo. Cominciamo a osservare attraverso l’ottica e apprezziamo il campo visivo ampio. A poco a poco la luce si diffonde, dobbiamo aumentare il livello di illuminazione del dot che anche in queste nuove condizioni si rivela ben visibile. Lentamente scorre la mattinata, i vicini di posta continuano a sparare. Abbiamo tutto il tempo per valutare la bontà del sistema ottico Kite, osservando oggetti vicini e lontani a diversi ingrandimenti e valutando quindi l’eventuale presenza di aberrazioni cromatiche che risultano inconsistenti e distorsioni che appaiono del tutto nella norma e limitate alla periferia del campo visivo.
Dopo un silenzio di una buona mezz’ora, ecco spuntare nel campo di frumento sopra di noi un cinghiale di circa trenta chili, lanciato in una corsa sfrenata. Attendiamo il momento in cui ci passa di fronte offrendo il lato migliore, valutiamo la distanza in una cinquantina di metri, imbracciamo il fucile e traguardiamo immediatamente il bersaglio. Anticipiamo l’animale, il primo colpo finisce a terra alzando polvere. Con il secondo colpo centriamo la parte inferiore della scapola. Il cinghiale scompare in una depressione del campo per poi ricomparire in fondo con una andatura lenta e barcollante. Si ferma, ruotiamo la ghiera degli ingrandimenti al massimo, parte un terzo colpo che, dalla reazione dell’animale, sembra andato a segno. Scatta in avanti, riesce a salire per la riva e sparire dalla vista. I cani partono subito sulla traccia e dopo una seguita di pochi minuti abbaiano a fermo. Sarà il conduttore a completare il recupero con un terzo e definitivo colpo. Un cinghiale che ci ha dato modo di apprezzare l’ottica.
Abbiamo trovato immediatamente il dot nonostante il sole di mezzogiorno, la rotazione dello zoom è avvenuta come se possedessimo l’ottica da sempre, indice di un perfetto studio ergonomico. I sei ingrandimenti hanno permesso un tiro a 125 metri, verificati con un telemetro. Produttore: Kite optics, kiteoptics.com
Distributore: Bwmi, via Parte 33, 25060 Marcheno (Bs), fax 030.89.60.236, bwmi@bwmi.it
Modello: Ksp Hd 1-6×24
Ingrandimento: 1-6x
Diametro obiettivo: 24 mm
Pupilla d’uscita: 12-4 mm
Campo visivo a 100 m: 38-6,4 m
Fattore crepuscolare: 3,5-12
Distanza focale: 100 mm
Lunghezza: 261 mm
Diametro tubo: 30 mm
Regolazione diottrica: +/- 3
Click: ¼ di Moa (7 mm a 100 m)
Regolazione massima in elevazione: 50 Moa
Reticolo: 4i illuminabile
Garanzia: a vita
Peso: 525 g