Il tribunale di Parma assolve con formula piena

Importante sentenza da parte del tribunale di Parma, che ha assolto dall'accusa di maltrattamento di animali per l'impiego di un collare da addestramento Il tribunale penale di Parma, lo scorso 17 luglio, ha pronunciato una interessante sentenza (ancora in attesa di deposito) sull’impiego dei collari elettrici anti-fuga per i cani. Il tribunale ha infatti assolto con formula piena la proprietaria del cane sul quale era stato trovato un collare elettrico dall’accusa di maltrattamento di animali (art.544 ter e 727 cp), dopo un lungo dibattimento e dopo aver svolto accurate perizie da parte dell’Università degli studi di veterinaria di Parma e di Milano. “Il loro utilizzo”, ha commentato l’avvocato difensore Antonio Bana, presidente di Assoarmieri, “è consentito per legge sia a livello nazionale sia europeo e numerosi studi scientifici a livello mondiale hanno evidenziato e dimostrato come l'utilizzo di questi collari non comporti alcun maltrattamento e alcun danno al sistema biologico e complesso dell'animale e che, anzi costituisce un miglioramento nel sistema di addestramento contrariamente a molte pratiche ben più violente e lesive. Un altro processo contro presunti maltrattamenti inesistenti che è costato alla Stato e a noi cittadini inutili spese che si sarebbero potute sfruttare, diversamente ,diversamente a tutela degli amici a quattro zampe abbandonati in questi periodi sulle nostre strade”.
Con l'assunzione con la formula "perché il fatto non sussiste", sono stati evidenziati dalla difesa da parte dell'avvocato Antonio Bana quei principi oramai consolidati in dottrina e giurisprudenza che evidenziano come sia del tutto assente l'elemento soggettivo del contestato reato di maltrattamento di animali (art. 544-ter cp) allorquando lo stesso si configura unicamente come reato a dolo specifico, nel caso in cui la condotta lesiva dell'integrità e della vita dell'animale è tenuta per crudeltà, dovendo essere accertata in concreto una forma di abuso dello strumento, tale da determinare quelle eventuali lesioni o sofferenze che potrebbero costituire un maltrattamento".
È emerso anche nel caso in esame, come in altri casi, che il corretto uso del collare da addestramento non comporta alcun danno al sistema biologico complesso dell'animale.