Caschi blu della cultura per difendere il patrimonio storico iracheno

Continua con successo l’attività della Task force carabinieri “Unite4Heritage” (“Caschi blu della cultura”) in Iraq, per addestrare le forze locali alla tutela dell'immenso patrimonio culturale della regione Continua con successo l’attività della Task force carabinieri “Unite4Heritage” (“Caschi blu della cultura”) nell’ambito delle attività di cooperazione multilaterale e bilaterale del Comando carabinieri tutela patrimonio culturale (Tpc). I corsi di addestramento in “Cultural heritage protection”, impartiti dal 2016 a Baghdad, vedono ora impegnati i carabinieri anche con una nuova sessione addestrativa a Erbil. Dall’1 al 13 luglio è stato svolto a Baghdad il III corso “Cultural heritage protection” a favore di 23 unità appartenenti al «Tourism and antiquities security directorate» del ministero degli Interni iracheno, impegnati in attività di intelligence e investigazioni nello speciale settore, nonché a funzionari impiegati presso l’«Iraqi State Board of Antiquities and Heritage» del Ministero della Cultura e delle Antichità. Questo intervento segue un’ulteriore attività formativa che ha visto la partecipazione dei “Caschi blu” italiani del Tpc: il workshop “Archaeological sites at risk: conservation and management Archaeological topography”, organizzato dall’«Iraq Italian Institute of Archaeological Sciences», tenutosi a Baghdad dal 23 al 27 aprile scorso.

Invece a Erbil si è concluso ieri, con la cerimonia di consegna dei diplomi, il I Corso “Cultural heritage protection”, organizzato a favore delle forze di polizia curde, di esperti in beni culturali e di accademici locali. Sono state formate 28 unità, sviluppando, attraverso la condivisione della quasi cinquantennale esperienza del Tpc nell’affrontare le minacce al patrimonio culturale e nel contrastarne il traffico illecito, peculiari competenze nella difesa dello straordinario patrimonio culturale di quell’antichissima regione.

Durante il corso, l’esperienza diretta dei “Caschi blu della cultura”, tuttora impiegati nelle aree del centro Italia colpite dai recenti eventi sismici, ha costituito un esempio concreto per delineare le difficoltà incontrate e le relative soluzioni nella tutela del patrimonio culturale in situazioni emergenziali in cui è stato possibile far rilevare la convergenza tra la protezione e la messa in sicurezza dei beni culturali in caso di emergenze naturali e le precauzioni e procedure da adottare nei periodi del pre e post conflict e nelle situazioni d’emergenza prodotte dall’uomo.

L’attuale impegno del Comando carabinieri Tutela patrimonio culturale in Iraq rientra tra le attività propedeutiche al progetto, in corso di finalizzazione con l’Unesco e con il governo iracheno, che prevede l’invio in quel teatro operativo di esperti della task force italiana “Unite4Heritage”, al fine di supportare quelle autorità a prevenire il saccheggio dei siti archeologici e il conseguente traffico di beni culturali, anche grazie alla realizzazione di un database dei reperti trafugati, sul modello della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Tpc.

Alla cerimonia di fine corso, presso la locale Accademia di polizia, è intervenuto il comandante, major general Muhammad Dilshad, il comandante della polizia regionale curda, major general Abdullah Kaylani, il comandante carabinieri Tutela patrimonio culturale, generale di brigata Fabrizio Parrulli, il comandante del contingente dell’esercito italiano a Erbil, colonnello Stefano Scalabroni, il console italiano a Erbil, Serena Muroni e rappresentanti dell’Ufficio Unesco in Iraq.