Berlusconi sottovaluta i cacciatori

Il Corriere racconta che avrebbe riferito ad alcuni big azzurri: «Ormai sono pochissimi ad andare a caccia». Scelta elettorale, dunque? Farebbe meglio a ripensarci… È ormai nota la svolta vegetariana e animalista di Silvio Berlusconi, fortemente caldeggiata da Michela Vittoria Brambilla che ha addirittura fondato il Movimento animalista che pare correrà da solo alle prossime elezioni. Ma, nonostante queste posizioni, il dibattito sulla caccia in Forza Italia, per fortuna, resta vivace. Ce ne informa incidentalmente Paola di Caro sul Corriere della Sera di ieri. Racconta che in questo scorcio estivo il cavaliere si sta dedicando “con passione” ad alcuni approfondimenti tematici “come gli animali e l’ambiente, nonostante alcuni big azzurri lo frenino per l’effetto boomerang che può avere su alcune categorie (allevatori, cacciatori) che, però, almeno i secondi non lo preoccupano: «Ormai sono pochissimi ad andare a caccia»”.
Passione vera e convinta o populismo elettorale per avvicinare un partito senza leader e senza fisionomia a nuove categorie di elettori? Alcuni cacciatori e almeno un’associazione venatoria si sono già espressi sull’argomento, ma consigliamo ai “big azzurri” che hanno in mente il rischio di una simile posizione, in termini elettorali, di valutare con attenzione quali sono i numeri reali della caccia, delle armi e dell’indotto in Italia. Seppure disgregato su passioni differenti, il nostro mondo che potrebbe contare almeno su 4 milioni di voti, può compattarsi di fronte agli attacchi. È già successo in passato in occasione dei referendum per l’abolizione della caccia e potrebbe succedere anche alle prossime politiche.