L’Echa prosegue nel progetto di bando totale del piombo

L’Agenzia chimica europea prosegue nel proprio progetto di messa al bando totale del piombo dal mercato delle munizioni, anche al di fuori delle zone umide: lo denunciano gli europarlamentari Dreosto e Casanova

L’Agenzia Chimica europea Echa propone l’abolizione del piombo dal mercato delle munizioni. Lo annunciano gli Europarlamentari Marco Dreosto e Massimo Casanova, a seguito della nota tecnica apparsa sul sito della stessa Agenzia. Per Dreosto “nulla di nuovo sotto il sole di un’Europa gravata da una crisi pandemica ed economica senza precedenti, dove alcune lobby “eco-fondamentaliste” trovano spazio per esercitare pressioni sulle istituzioni europee per conto di un ecologismo esasperato modello Thunberg e senza il supporto di dati tecnico-scientifici incontrovertibili, che giustifichino la messa in crisi a livello imprenditoriale di un intero settore. Oggi succede alla caccia, domani tocca alla pesca, ma – avvertono gli onorevoli – questa volta la Commissione non potrà non tener conto di quanto già decretato dal Mediatore europeo per la violazione delle norme comunitarie per le pressioni esercitate dai membri del Nadeg nei confronti delle proprie autorità nazionali, subissate per esprimere il parere favorevole per l’abolizione del piombo dalle zone umide, saremo pronti a ricordarlo e a rimarcare la nostra posizione”.

La tabella di marcia per la proibizione totale del piombo anche al di fuori delle zone umide, per la caccia ma anche per il tiro sportivo (canna liscia e rigata) evidenzia una possibile entrata in vigore per il primo o secondo trimestre del 2023, come indicato sul sito dell’Echa che puoi trovare QUI. Il problema è che, a oggi, per alcuni calibri ancora non esiste una alternativa ai proiettili in piombo, per esempio per le armi calibro .22 lr utilizzate nelle specialità olimpiche e per le carabine ad aria compressa, così come per svariati calibri per pistola e carabina destinati alla difesa personale, al tiro sportivo e alla caccia. L’impatto economico avrebbe quindi conseguenze devastanti per il settore.