Zh-05: l’Oicw cinese (e quello dei vicini…)

Il concetto di arma bi-calibro con lanciagranate evoluto ed integrato, preconizzato dall’Xm-29 Oicw americano e mai giunto a termine, pare aver trovato basi più solide in Estremo oriente

Il concetto di arma bi-calibro con lanciagranate evoluto e integrato, preconizzato dall’Xm-29 Oicw americano e mai giunto a termine, pare aver trovato basi più solide in Estremo oriente. Solo il Canada attualmente, ha in sperimentazione qualcosa di analogo al momento attraverso il programma “Sipes”(nella foto sotto).

La Cina, infatti, da alcuni anni ha in sperimentazione e limitata distribuzione il sistema Zh-05 in calibro 5,8×42 e 20 millimetri. In realtà, a parte qualche immagine di buona definizione, notizie certe sui dati tecnici dell’arma non sono disponibili e ripetiamo, certe.

La lunghezza sarebbe comunque inferiore al metro e il peso potrebbe aggirarsi intorno ai 5.000 grammi, unica relativa certezza il calibro dell’arma automatica, il 5,8×42 mentre per il 20 millimetri non è sicura la relativa lunghezza del bossolo. La configurazione è “tradizionale” per l’arma automatica mentre il lanciagranate, sovrapposto, ha configurazione bullpup (o semi-bulpup per taluni). L’arma automatica dovrebbe essere di derivazione Type 03 (Qbz-03) con sistema di funzionamento con pistone a corsa corta e otturatore con testina multi-risalto e rotante: il rateo teorico di fuoco è di 650 colpi/minuto. Per il lanciagranate, che avrebbe una gittata massima di 800 metri, si è ricorsi a un più pratico e semplice sistema con otturatore girevole-scorrevole: inizialmente era previsto un sistema automatico di funzionamento, poi il sistema attuale ma con caricatore e alla fine a seguito di verifiche pratiche e ponderali si è optato per la versione monocolpo: anche questo peserebbe circa 5.000 grammi. Il sistema cinese comprende, in un box separato dal fusto, una Fcs con telemetro laser, computer balistico  e sistema di programmazione elettronica della spoletta della granata, con capacità di detonazione programmata (Ab-Air burst). Il sistema di visione anche con telecamera, che consente tiri con l’operatore defilato, è invece separato dalla Fcs e montato sopra di questa.

L’unico altro e analogo sistema, è quello della “vicina” Corea del Sud che dispiega il K-11 (nella foto sopra), sistema calibro 5,56×45 con lanciagranate calibro 20x30B. Questo sfrutta come arma automatica probabilmente, una versione a canna accorciata del proprio fucile K2; analogamente allo Zh-05 impiega per il lanciagranate un sistema bolt action monocolpo. Fcs e sistemi di mira in questo caso, sono però integrati insieme e il K-11 possiede anche un caricatore polimerico per le granate da 20x30B della capacità di 5 colpi: il peso complessivo dichiarato e a vuoto, è di 6.100 grammi  anche se si spera in futuro di ridurlo ulteriormente. Anche il sistema coreano è in limitata distribuzione.

Alcune considerazioni: in effetti lo Zh-05 è molto simile per principio e soluzioni al K-11, sviluppato ed entrato in servizio prima dell'arma cinese. Entrambi i Paesi però, hanno scelto in alcuni punti l’indirizzo primigenio di queste armi ossia, il calibro d’ordinanza nell'arma automatica e lo sviluppo di un “nuovo” calibro espressamente concepito per il lanciagranate e, poi, un'arma integrante in una struttura solidale i due calibri; originariamente nell’Oicw (ma emendato successivamente) e nell'arma futura canadese, il sistema è invece improntato alla modularità con la possibilità di sostituire il “modulo lanciagranate” con un'arma calibro 12 o altro ancora.

Secondariamente e almeno nella scelta canadese, si opta per il calibro 40x46Sr Nato confidando su due punti fermi di sviluppo, di questo calibro: lo sfruttamento delle esistenti tecnologie Ab per la programmazione della spoletta e nel miglioramento della gittata del 40x46Sr so ricorrendo in futuro, anche a munizioni “medium velocity” con bossolo leggermente allungato. Di certo il maggior diametro di questo calibro al momento non gioca a favore e dei pesi e della compattezza e, posto un aumento delle pressioni di esercizio delle “medium velocity”, saranno necessari irrobustimenti strutturali.

Le scelte “orientali”, di fatto, testimoniano non tanto limiti tecnologici quanto un approccio diverso e volto a portare innanzitutto in campo e in fretta, un'arma “dual caliber” prima degli altri. O per sperimentarla prima. Teniamo anche presente che, bene o male, hanno sviluppato e integrato una nuova “munizione/granata” e, sotto questo aspetto, si sono dimostrati decisamente più propositivi,  dinamici e concreti degli occidentali. Se queste armi funzionano o funzioneranno e diventeranno dotazioni comuni sui campi di battaglia, se diventeranno game changer come prospettato, lo potremo sapere solo tra qualche anno. (Claudio Bigatti)