Wilson Cqb green calibro .45 acp

A un primo sguardo molte pistole costruite su disegno della mitica Colt 1911 sembrano simili e, in alcuni casi, si fatica a capire come i prezzi, di due esemplari all’apparenza simili, siano così lontani tra loro. A volte, sono anche eccessive queste differenze e non sempre giustificano quotazioni così elevate a parità di prestazioni. Nella maggior parte dei casi il prezzo di una pistola di questo tipo che si pone in una f…

A un primo sguardo molte pistole costruite su disegno della mitica Colt 1911 sembrano simili e, in alcuni casi, si fatica a capire come i prezzi, di due esemplari all’apparenza simili, siano così lontani tra loro. A volte, sono anche eccessive queste differenze e non sempre giustificano quotazioni così elevate a parità di prestazioni. Nella maggior parte dei casi il prezzo di una pistola di questo tipo che si pone in una fascia medio-alta di mercato è giustificato dalla presenza di particolari che ne fanno la differenza. È il caso della Wilson Cqb green calibro .45 acp, protagonista del nostro test, nella versione destinata alla difesa personale, che presenta un disegno classico, ma con finiture e accoppiamenti eccezionali. La linea Government è rispettata in pieno, con cinque pollici di canna, estrattore interno e ponticello tondo. Le finiture sono basate sul sistema brevettato Armor-tuff, una particolare finitura di alta protezione contro la corrosione, i graffi, gli effetti di solventi, acidi e di tutti quei prodotti per la pulizia un po’ troppo aggressivi. Tutte le parti in acciaio al carbonio sono state parkerizzate prima di essere trattate con questa pellicola protettiva. Il carrello presenta una finitura opaca nera, mentre il fusto ha un trattamento olive drab green, una colorazione molto resistente tipica dei mimetismi militari impiegati sui mezzi e sulle divise (gli olive drab green con i vari codici di colorazione). Il dorsalino è in plastica. Gli accoppiamenti carrello-fusto sono perfetti, senza il minimo gioco tra le parti, lo stesso vale per l’accoppiamento cannacarrello. Le lavorazioni precise e la fine manodopera si vedono su questo esemplare anche negli accoppiamenti posteriori del carrello con il fusto, che sono perfetti senza sporgenze. L’elevata precisione non lascia spazio nemmeno a spigoli in rilievo della testa dell’ estrattore, che sembra un tutt’uno con il carrello.

 

Gli intagli praticati sui lati, sia nella parte anteriore sia in quella posteriore, sottolineano ancora una volta la precisa lavorazione degli utensili impiegati da Wilson e così la presa per l’armamento ne risulta molto efficace. La parte interna del carrello denota l’assenza della sicura al percussore e una lavorazione molto buona. La molla di recupero del carrello è molto dura, ma funzionale e per questa versione viene montata una heavy duty con asta guida molla di tipo tradizionale, corta con shock-buff per attutire la corsa del carrello in apertura. Anche il bushing marcato Wilson è classico e la canna in volata ha un impercettibile rigonfiamento che serve ad accoppiare le due parti. La meccanica ripropone il sistema Colt-Browning a corto rinculo: i risalti superiori della canna e i relativi recessi sul carrello bloccano in chiusura le due parti mobili. mentre la bielletta, posta sotto allo zoccolo della canna, le separa a pressioni azzerate. La sicura è posta soltanto sul lato sinistro ed è trattata superficialmente come il fusto, il cane presenta uno dei disegni più in voga per le moderne 1911, con un profilo molto alleggerito e cresta zigrinata, di tipo ultralight, lavorato dal pieno con macchine a controllo numerico e trattato termicamente, con una geometria e un peso ridotto che lo rendono molto veloce in battuta. Il grilletto, anch’esso serie ultralight in alluminio, presenta tre fori di alleggerimento e pesa meno di sei grammi, con un rivestimento color argento opaco. La barra del grilletto è in acciaio inossidabile indurito e poi lucidato per ridurre l’attrito nello scorrimento. La vite posta sulla parte inferiore serve a registrare la corsa di retroscatto, mentre la parte anteriore è seghettata per un miglior appoggio dell’indice. Lo scatto non è tra i più leggeri (la destinazione è la difesa e così deve essere), ma è molto netto e fornisce una sensazione certa di quando il colpo sta per partire. Il mirino della Cqb contiene un’ampollina di trizio di colorazione (verde) diversa da quelle inserite nella tacca (bianche). In certe condizioni, la distinzione immediata del mirino è fondamentale e quando la visibilità è ridotta, vengono in aiuto le mire luminose.

 

La tacca di mira di tipo combat pyramid marcata Wilson è di grande efficacia e, nonostante sia nata con un occhio di riguardo all’impiego operativo, rende agevole anche il tiro di precisione. La parte rivolta al tiratore presenta una concavità antiriflesso, con le due ampolle al trizio nelle parte superiore. Tutti i bordi spigolosi sono stati smussati e la particolare inclinazione “ piramidale” rende immediato l’allineamento dei congegni di mira. Così come per il mirino, il montaggio o la sostituzione della tacca è agevole, in quanto è inserita a coda di rondine. Ma non c’è motivo che possa farci pensare a una sostituzione, la riteniamo ottima così com’è, anche se una tacca regolabile garantisce sempre una giusta messa a punto, in funzione della cartuccia usata. I caricatori sono uno dei punti di forza dell’affidabilità riscontrata con la Cqb, al punto che diventano una scelta per molti reparti speciali che impiegano pistole calibro .45 acp: sono costruiti in acciaio inossidabile con all’interno molle piuttosto robuste che, all’apparenza, non dovrebbero snervarsi con facilità. L’elevatore del caricatore ha una spalla alta che garantisce un allineamento costante della cartuccia con l’invito della camera di scoppio. I caricatori in dotazione sono due e possono contenere otto colpi: sono dotati di un piccolo pad in plastica che ha la funzione di favorire l’inserimento nel fusto e assorbire l’urto con il terreno. Secondo Brian Enos, tiratore di fama internazionale, sono i migliori caricatori sul mercato per le monofilari in .45 acp, .40 S.&W. e .357 Sig. Il controllo della qualità passa attraverso 23 punti che riguardano la procedure di produzione, vistate da ben cinque gunsmith e da 24 test che coinvolgono l’assemblaggio finale. Seguono, poi, i test fire attraverso una ventina di prove, per finire con l’ispezione finale che certifica il corretto ciclo e il funzionamento delle sicure. La scheda finale viene allegata alla pistola per la vendita, assieme a un test di rosata di 25 millimetri a 15 yard su rest, con 5 colpi confezionati con 4,5 grani di Vihtavuori N310, palle Lswc di 200 grani e inneschi Winchester large pistol, per un’altezza di 31,75 millimetri e una velocità di 850 ft/sec.

 

Interessanti le istruzioni inserite su uno dei due manuali in dotazione relative alle munizioni consigliate da Bill Wilson. Le migliori, secondo il presidente della Wilson combat, sono le Federal con palla Hydra-shock di 230 grani, mentre sconsiglia una buona parte delle Jhp della Cor-Bon e le Fmj della Cci-Speer, sia Blazer sia Lawman. Le prove di rosata hanno messo in evidenza la bontà dello scatto e ci hanno fornito una delle migliori rosate mai ottenute con un .45 acp, a 18 metri: 5 colpi in meno di 40 millimetri ottenuti con 6,0 grani di Vihtavuori N340, palle Fiocchi Fmjrn di 230 grani, inneschi e bossoli Fiocchi per un’altezza totale della cartuccia di 32 millimetri. L’energia sviluppata non è elevata (33 kgm) e ciò contribuisce a isolare le variabili in fase di scatto che possono allargare la rosata. Ma il risultato non è solo una questione di bontà di scatto: molti tiratori non riconoscono la differenza tra “ scatto” e “ tecnica di scatto” , imputando gli errori sul bersaglio a un peso eccessivo o a una regolazione non idonea. L’errore umano è molto più rilevante e non c’è rimedio alle “ ditate” sul grilletto, se non si impara la giusta tecnica di trazione. Abbiamo testato una dozzina di combinazioni dalle energie molto diverse, con vari profili di palla e non abbiamo avuto mai inceppamenti, di nessuna natura, nemmeno con energie che sfiorano i 30 chilogrammetri. Con la molla in dotazione non pensavamo di riuscire a sparare le palle da 200 grani con dosi minime di Nitrokemia Rex rossa: la Cqb, invece, ha fatto il suo ciclo completo svuotando il caricatore, che però, con questa combinazione, non ha lasciato il carrello in apertura. Le sensazioni a fuoco sono state sorprendenti, con risultati ottimi nel doppiaggio del colpo con palle da 200 grani e polvere Vihtavuori N320. La molla di recupero montata con shock-buff ha un ruolo determinate per il controllo, supportato del grip praticato all’impugnatura. Le guancette in legno diamond wood grigionere hanno cuspidi tradizionali e ben grippanti con sfumature rosso-arancio.

 

L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di aprile 2007.

 

 

SCHEDA TECNICA

Produttore: Wilson combat & Scattergun technologies, 2234 Cr 719 Berryville, Ar 72616, tel. 00.18.00.95.54.856, fax 00.18.70.54.53.310, www.wilsoncombat.com, info@wilsoncombat.com

Messa a disposizione da: armeria Regina, via Manin 49, Conegliano (Tv), tel. 04.38.60.971, fax 04.38.45.58.82, www.armeriaregina.it

Modello: Cqb green

Tipo: pistola semiautomatica

Calibro: .45 acp

Impiego specifico: difesa personale; tiro Idpa

Numero colpi: 8+1

Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo di canna

Percussione: indiretta mediante cane esterno e percussore inerziale

Sicura: manuale sul fusto, automatica all’impugnatura in posizione dorsale

Lunghezza canna: 127 mm

Mire: tacca Wilson al trizio innestata a coda di rondine, mirino al trizio a coda di rondine

Materiali: acciaio al carbonio

Finiture: Armor-Tuff nero opaca per il carrello; olive drab green per il fusto

Peso arma: 1.160 grammi, con caricatore vuoto inserito Numero catalogo nazionale: 11.961 (arma comune)

Prezzo: 2.850 euro, circa, Iva inclusa